AL MIO CAPITANO DALL'INFORTUNIO ALLA RIMONTA
 

Quel giorno di febbraio, è un'immagine impressa negli occhi di ogni giallorosso:
steso sul prato, dolorante, in cui il mondo ti è cascato addosso,
hai detto subito "me so' rotto" e sul tuo viso è trapelato,
la preoccupazione di calci, botte, che avevi dichiarato.
3 mesi e poco più; il verdetto fu micidiale
rischiavi di perdere il mondiale
e quella corsa sotto l'olimpico, con la barella con la testa rivolta al Signore
nessuno tifoso potrà mai dimenticare, lo spavento, il terrore.
E nel derby c'eri anche tu, li con noi a festeggiare
le 11 vittorie consecutive, quel po po po po , la bandiera in alto a sventolare.
I mesi passavano, le stampelle, la corsa, la salita,
la difficoltà nell'iniziare, quella si, sarebbe stata la tua vera partita
il sacrificio era di andare avanti, era la determinazione
di far capire a tutti che potevi essere di nuovo il Campione.
Hai combattuto contro tutto e tutti, contro la sorte, quella cattiva, e hai dimostrato,
che solo forza e coraggio avrebbe potuto far rinascere il Campione, hai alzato la testa, e sei rinato.
Perché la paura è la tomba del coraggio, se non avevi una reale motivazione
saresti rimasto aggrappato lì, a quel senso di incapacità, avresti perso la ragione.
Di momenti brutti ce ne sono tanti, le sfortune capitano,
ti fanno maturare, gli ostacoli si affrontano
e non c'è pausa o riflessione per pensare
bisogna andare avanti, non voltarsi mai indietro, e continuare a sperare.
E il rigore? Lo sbaglio avrebbe potuto distruggerti, portato via
la voglia di giocare, la tua ostentazione, la tua allegria.
Ti avrebbero pugnalato, avrebbero accusato ingiustamente
rendendoti una nullità, uno stupido, un perdente.
Perché ti amiamo? Forse perchè sei come noi, così bello, puro, "rosicone"
puramente romano, orgoglioso e anche un po' bambinone.
Pperchè sei parte di noi, Francesco, qualcosa che gira intorno al sole,
un libro aperto dove non ci vogliono le parole.
Oh Capitano, Capitano ci illumini di immenso
sei tu il "poeta di calcio", in un mondo così perverso
dove fedeltà
non fa più rima con onestà.
Tu invece, no, ad ogni capitolo della tua vita ci sei rimasto vicino
come un amico, un fratello legato al nostro destino.
A chi ti rinfaccerà di aver vinto poco, o niente, di non aver mai cambiato idea
sii fiero di te, la bellezza sta anche nel tenere duro, la vita è come la marea.
Ogni calciatore vorrebbe avere il suo trionfo, la sua gloria
ma tutti passano, vanno via, tu ormai sei entrato nella storia
perché nella carriera di un calciatore è facile avere la celebrità
ma è un momento che va, la costanza è la vera difficoltà
averti visto ridere, correre ancora
è stato un tuo regalo, forse il più bello finora
perchè sul campo ce l'hai messa tutta, e non parlo della nazionale
mi riferisco a qualcosa che si prova giocando con spirito particolare
solo con la tua squadra, il tuo cuore, il brivido che nasce dentro
è questa ROMA, un misto di amore, dolore, sei tu al suo centro.
Dicono che sei coatto, rude, rissoso poco decisivo,
France', lasciamoli parlare, sappiamo noi quanto sei incisivo.
Te ne andrai un giorno ma non ti scorderemo facilmente,
quante lacrime verseremo, per te che sei il cuore, sei la mente.
"Se muoio, prego Dio de famme rinasce a Roma", ma La Roma con te
e non c'è motivo di spiegarti il perchè.
Ma ora continuaci ad illuminare, a sorprenderci; un gol, un tacco, un "tuo velo"
perchè noi romani siamo come te, camminiamo tre metri sopra al cielo!!!!!!

Manuela DE CONCILIIS