INGUARDABILE
C'è qualcosa che ci sfugge, non ci convince, nell'atteggiamento della squadra e dell'allenatore soprattutto.
Non pervenuti, impalpabili, vergognosamente nulli i primi, soprattutto dopo i proclami della vigilia in cui qualcuno di loro si dichiarava fiducioso nel terzo posto; assurdo e inspiegabile Luis Enrique, per tutti i 90' seduto in panchina, con uno sguardo a metà tra lo schifato e il rassegnato (quest'ultimo è quello che ci fa più paura). Dall'altra parte, un Lecce attento, determinato (quello che ci saremmo aspettati dai nostri) e ordinato, pronto a cogliere e sfruttare le occasioni che l'inguardabile Roma di oggi concede; attivissimo poi, a differenza del suo antagonista, Serse Cosmi. Sempre in piedi, indemoniato, nel suo solito modo teatrale di incitare i suoi e addirittura il pubblico, colpevole di scarso apporto.
Tornando a noi, c'è quasi il sospetto che qualcosa sia accaduto, a parer nostro, nell'immediata vigilia o giù di lì, tra l'allenatore e la squadra. Qualcosa che soprattutto l'insolito e inusuale atteggiamento di Luis Enrique durante i 90' e nell'immediato dopo partita, in qualche modo tradisce. Le spiegazioni sue e di Baldini, incalzati nelle interviste, non ci convincono più di tanto, ma è solo una nostra sensazione...
VERGOGNA
Difficile trovare paragoni al cappotto subito oggi a Lecce. Difficile trovarlo anche tornando indietro negli anni e soprattutto tenendo conto dell'avversaria, non una grande, ma una terzultima in classifica che in casa quest'anno aveva vinto solo due volte. Ma la Roma di oggi è questa, non illudiamoci quindi. Non illudiamoci e soprattutto non permettiamo agli altri di illuderci più. Piedi per terra, non ci facciamo prendere in giro, non ascoltiamo proclami, non diamo retta ai titoloni, agli slogan, alle cazzate... Troppo giovane questa squadra, per avere la malizia e la grinta necessarie a questi livelli e soprattutto poco incline, anche nei suoi membri più "anziani", al combattimento ed al corpo a corpo necessari a volte.
Poche palle, per dirla tutta, in una squadra che si arrende troppo spesso alla prima difficoltà. Lo denuncia Luis Enrique nel dopo partita: "...dopo il primo
gol non c’era più niente da fare..." segno che con questi uomini più di tanto non si può sperare. Che la squadra anche oggi non abbia mostrato gli attributi se ne accorge anche Baldini, che nel dopo partita dice: "...dal punto di vista caratteriale abbiamo sopravvalutato alcuni giocatori..." BUONA PASQUA !
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- LECCE: Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado (dal 16' s.t. Grossmuller), Blasi, Giacomazzi (dal 38' s.t. Bertolacci), Delvecchio, Brivio; Di Michele, Muriel (dal 29' s.t. Bojinov).
- A
disposizione: Petrachi, Di Matteo, Carrozzieri, Corvia
Allenatore:
Cosmi.
- ROMA: Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; Gago, De Rossi, Marquinho; Lamela; Osvaldo, Bojan.
- A
disposizione: Curci, Ricci, Taddei, Perrotta, Viviani, Pjanic, Tallo
Allenatore: Luis Enrique.
- Arbitro:
Orsato di Schio
- Ammoniti: Josè Angeal, Delvecchio, Blasi, Di Michele, Marquinho e Miglionico
- I GOL:
22' PT: Muriel
44' PT: Di Michele
4' ST: Muriel
11' ST: Di Michele (R)
44' ST: BOJAN
45' ST: LAMELA
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