UNA FRASE CHE RIASSUME TUTTO...
Torna la coreografia in curva sud, che al fischio d'inizio si colora tutta di giallo e di rosso, i colori di Roma. Bellissima, divisa in due parti uguali, mezza gialla e mezza rossa. Su bandiere a colori invertiti poi, campeggia il simbolo della città: la Lupa, con aggiunta dell'acronimo ASR. Emblematica e significativa la frase che si staglia sullo striscione proprio al centro della coreografia e che riassume, riferendosi ai dirimpettai, un'incontrovertibile verità: "Il mio nome è il simbolo della tua eterna sconfitta" e più in basso: AS Roma". Più chiaro di così si muore. Il nome di Roma sulle maglie e nei vessilli della squadra che più di ogni altra la rappresenta portandone il nome appunto, i colori e il simbolo, certifica una supremazia cittadina che non può essere messa in discussione.
L'occhio anche se controvoglia va dall'altra parte,
quella sbiadita, dove però non c'è nessuno. Non c'è replica quindi, né risposta, dai discendenti di quelli che pur avendone avuto possibilità (essendo nati prima), hanno preferito chiamarsi col nome della regione. Eh già, i dirimpettai, quelli famosi (sul pianerottolo del loro condominio) per le grandi trovate coreografiche nei derby, stavolta non ci sono. La genialata stavolta è uno striscione lasciato lì, da solo, in una curva deserta: "Ah, dimenticavo c'è il "memorial" derby... finisco la birra e poi entro!". Mai coreografia sarà ricordata come più povera e ridicola di questa, per non parlare di quanto auto-jettatoria...
Ad ogni modo, la nostra lettura della scelta coreografica laziale è però diversa da quanto i suddetti geni hanno voluto far intendere. Quel finto snobbare, quella scarsa importanza all'avvenimento come se il tempo si fosse fermato al 26 maggio, quel continuo ribadire che non ci sarà rivincita, che il derby più importante l'hanno vinto loro, rivela quella che invece era una serissima preoccupazione, una loro quasi certezza: oggi si perde.
'NA PASSEGGIATA DE SALUTE
Il nulla ci fanno vedere in curva quellicheso'natiprima, così come il nulla fanno vedere in campo i loro beniamini. Partita mai in discussione, col pallino del gioco completamente nelle mani degli uomini di Garcia e con l'undici di Vlado intento a "fare il proprio gioco" rintanato nella propria metà campo. Così come l'ultima delle provinciali che viene a Roma a fare le barricate, la lazie prova a contenere e a ripartire negli spazi che spera di trovare, ma che questa Roma non le concede. È una Roma diversa questa, una squadra con un'idea di gioco, una chiara fisionomia e un carattere forte.
Primo tempo senza gol, che per quanto riguarda la Roma sembra essere la regola quest'anno, ma come già detto, la squadra non rischia nemmeno di subirne. La svolta è come al solito nel secondo tempo e nei cambi. Ljajic per Florenzi dopo 5 minuti è la mossa vincente. Con la Roma che attacca sotto la sua curva, il serbo sembra davvero in vena e con le sue giocate a supporto del Capitano e di Gervinho, spacca letteralmente la partita. Ti immagini che abbastanza velocemente possa arrivare un gol realizzato da uno dei tre, ma accade quello che il sottoscritto aveva predetto 3 minuti prima: GOL DI BALZARETTI !
Liberi di non credermi, ma un cospicuo gruppo di tifosi seduto dalle mie parti in distinti sud, mi ha riconosciuto il giusto tributo. La bolgia che consegue al gol realizzato dal biondo terzino, non sembra aver fine. Le lacrime liberatorie del giocatore che corre sotto la curva, sono quanto di più toccante ci sia stato concesso di provare. Giustissimo il tributo che lo speaker gli regala, chiamando il pubblico a nominarlo più volte. C'è spazio per il tentativo di boato da parte della curva sbiadita al 71', andato inesorabilmente a male per il maggior "peso vocale" della parte romanista. E se poi il colpo di testa di De Rossi al 72' salvato da Marchetti, fosse entrato, avremmo assistito al primo suicidio di massa della storia del calcio. Sarebbero stati i primi anche stavolta...
C'è spazio anche per assistere all'espulsione più veloce del west, comminata a Dias entrato 3 minuti prima, per fallo da ultimo uomo su Totti e per vedere Borriello che entra al posto del Capitano al 45', giusto in tempo per incornare un perfetto cross di Balzaretti, purtroppo neutralizzato da Marchetti. La partita potrebbe anche finire qui, ma Ljajic si beve tutta la difesa biancoceleste finchè uno stremato Ledesma non lo mette giù in area: Rigore paa Riomma! Lo tira proprio lui, dopo un rapido conciliabolo col designato Strootman e segna il 2-0 spiazzando Marchetti. Finisce con qualche "Ma che siete venuti a fa" e con i "potevate resta' fuori a beve birra... era mejo!"