PAREGGIO IN CAMPO, MA SCONFITTA LA CITTÀ
Un prologo incredibile, quello che ha preceduto questa prima sfida di Europa League tra la Roma e gli olandesi del Feyenoord. L'orda di barbari calati a Roma al seguito della loro squadra, erroneamente definiti dai media "tifosi olandesi" e non bestie immonde, ha messo a ferro e fuoco la città eterna ed i suoi luoghi più belli, per ben due (DUE!) giorni, senza che nessuno (NESSUNO!) facesse niente per impedire lo scempio, o prevenire i disastri annunciati ai danni di Campo de' fiori la sera del 18 febbraio e piazza di Spagna la giornata del 19, a poche ore dall'inizio della partita. Scene da guerriglia urbana che hanno fatto il giro del mondo attraverso le foto e i video ufficiali e amatoriali e che hanno sancito ancora una volta, ammesso ce ne fosse ancora bisogno, l'inadeguatezza, l'incompetenza e l'inettitudine di coloro i quali dovrebbero vigilare e garantire la sicurezza della e nella CAPITALE D'ITALIA. Il pensiero va alla "gestione" di simili eventi negli altri paesi europei, dove a differenza dell'Italia, ci risultano efficaci: prevenzione, certezza della pena e repressione dei comportamenti violenti.
Detto questo, ci si perdoni lo sconfinamento nella cronaca nera, ma ci risulta impossibile non fare menzione di fatti così gravi.
La partita fortunatamente non risente degli accadimenti e mostra subito una Roma volitiva e pericolosa. Le occasioni importanti però, capitano sui "piedi sbagliati" di Gervinho, che si divora letteralmente il gol del vantaggio per due volte, prima di arrivare (finalmente) al colpo di tacco vincente, gioia per gli occhi e per il risultato. La Roma sembra aver in mano la partita, anche se corre qualche rischio sulle ripartenze olandesi. Si va al riposo in vantaggio e senza particolari patemi d'animo. Cosa che nella ripresa, come nelle ultime uscite, puntualmente si verifica. Il calo appare evidente, soprattutto fisico, al cospetto di una squadra avversaria che sembra arrivare sempre prima sui palloni. E il pari annunciato arriva, inesorabile, ma IRREGOLARE, grazie a tal Kazim (uno che secondo noi sta antipatico pure alla madre), che in evidente posizione di fuorigioco, è lesto a ribadire in rete una stupenda parata di Skorupski. I cambi di Garcia non cambiano purtroppo il risultato, grazie soprattutto ai numerosi errori nell'ultimo passaggio, o nelle conclusioni.
Rimane il rammarico per non aver chiuso la partita già nel primo tempo, ma la consapevolezza di poterci giocare la qualificazione giovedì prossimo a Rotterdam.
Niente è perduto. Daje Roma quindi, per noi e per ROMA!