CAMPIONATO FALSATO
Sarebbe interessante conoscere il nome del genio, o degli scienziati che hanno deciso di far giocare una partita di calcio (di 28 giugno) alle 17.15, con una temperatura di 32° e un tasso di umidità del 60%. Difficoltà oggettive che indubbiamente hanno riguardato entrambe le squadre, ma un conto è aver passeggiato a Lecce il 22 giugno alle 19.30 (LECCE-MILAN 1-4), un conto aver giocato una partita vera il 24 giugno alle 21.45 (ROMA-SAMP 2-1).
In questo momento storico, con il campionato appena ricominciato dopo quasi 4 mesi di stop, con una preparazione fisica che per forza di cose non può essere ottimale, due giorni di recupero in più (quelli che ha avuto il Milan), fanno tutta la differenza del mondo.
ROMA PIÙ STANCA
Dato l'impegno così ravvicinato, Fonseca cambia 6 degli 11 che hanno giocato con la Samp e nel corso della partita, effettua 5 sostituzioni. Poli invece può schierare LA STESSA IDENTICA formazione che ha battuto il Lecce e nei 90' di oggi, cambia solo 3 giocatori. Può bastare per capire le differenze fisiche tra le due squadre?
Oltre al nome del fenomeno di cui sopra, arebbe stato interessante anche conoscere i pareri dei soliti addetti ai lavori, nonchè all'informazione ed al leccaculaggio, se fosse successo il contrario, ossia se la Roma avesse avuto 2 giorni di recupero in più e giocando in casa, risparmiando anche il viaggio, avesse battuto il Milan...
IL MILAN CRESCE E LA ROMA EVAPORA
Partita sostanzialmente equilibrata nei primi 45', dove entrambe le squadre possono recriminare per due palle gol fallite di un niente prima da Dzeko e poi da Calhanoglu, ma con Milan che negli ultimi minuti si fa decisamente più intraprendente.
Ripresa quasi completamente rossonera, con la Roma in sofferenza e con i cambi Perez, Perotti, Kalinic, Pastore e Diawara, che non riescono a incidere più di quanto abbiano fatto prima di loro i titolari (niente). Si arriva così al 31', con la Roma in affanno e col solito regalo, (con la Samp di Diawara, stavolta di Zappacosta), che innesca l'azione che porterà al gol di Rebic, il quale dopo una mezza rovesciata di Kessie respinta da Mirante, complice l'immobile difesa giallorossa, riesce incredibilmente a colpire, prendere il palo e ribadire in rete indisturbato la palla del vantaggio rossonero. Il patatrac si completa al 44', quando Smalling entra scomposto su Hernandez e provoca il rigore che Calhanoglu trasforma.
2-0 e tutti a casa! Con buona pace del genio di cui sopra
e di chi ha già iniziato a sfondare allenatore, preparatori atletici, calciatori e società. Solo a Roma succede!
I CUGINI DI NESSUNO INVECE...
Questo sarà ricordato come il campionato del covid-19, ma anche dei rigori alla Lazio di Lotito.
Nell'ottica del campionato falsato, gli errori arbitrali si sa che da sempre recitano una parte fondamentale. Qualcuno, grazie agli "errori in buona fede", ha vinto anche scudetti...
In questo campionato 2019-2020 si erge ancora una volta protagonista la squadra che porta il nome della regione (quelli nati al Pippanera, per intenderci).
Lazio-Fiorentina, arbitro Fabbri di Ravenna: al 45' (con la Fiorentina in vantaggio) un brutto fallo di Bastos su Ghezzal da rosso diretto, viene "punito" dall'arbitro con il giallo (da lì a breve, Inzaghi sostituirà l'angolano con Radu). Lo stesso Radu poi, così come Parolo in situazioni analoghe, verranno entrambi graziati dall'arbitro con il giallo.
È al 66' però, che Fabbri dà il meglio di sé. Il tuffo di Caceido, nonostante avvenga palesemente prima del tocco del portiere in uscita e nonostante sia stato impietosamente mostrato dalle inquadrature della diretta e dalle moviole del dopopartita, viene premiato dall'arbitro col rigore, senza che il VAR lo richiami, così come per altre squadre accade (alla Roma per esempio).
Immobile pareggia, Radu e Parolo restano in campo e Luis Alberto fa il 2-1. Facile no?
Daje Roma!
Sandro