Romamor - Campionato Serie A 2021-2022 - Roma-Udinese

CUORE, SANGUE E RABBIA
La Roma riprende il suo cammino vincente mettendosi alle spalle l'inopinata sconfitta di Verona. Lo fa di misura, contro un'avversaria che anche stasera si è dimostrata tutt'altro che scarsa, con un gol del suo centravanti Abraham, il quale non si limita a cantare il ritornello Roma Roma Roma prima del fischio d'inizio (grande vittoria di Mourinho che sicuramente verrà copiata da altri, quella di far suonare l'inno giallorosso coi giocatori in campo), ma lotta e dispensa lampi di classe e di forza alla platea degli oltre 25.000 che hanno riempito (nei limiti del consentito) stasera l'Olimpico.

Vittoria fondamentale per restare agganciati alle prime posizioni (la Roma ora è quarta da sola, ad un punto dalle milanesi appaiate al secondo posto). Tre punti ottenuti partendo subito forte (CUORE), con mezzora a ritmi altissimi che ha costretto letteralmente l'Udinese nella propria area.
Il gol del quale si è avuta l'illusione due volte, coi pali colpiti prima da Mkhitaryan e poi da Zaniolo, arriva quando la Roma sembrava tirare un po' il fiato e la squadra friulana mettere un po' fuori la testa. L'azione travolgente di Calafiori, con Mancini fuori e sanguinante (SANGUE) per un colpo al volto, viene splendidamente finalizzata dal gigante inglese, al suo primo gol all'Olimpico.

Vantaggio romanista che, nonostante i tentativi friulani di rimonta sostanzialmente ben controllati dalla retroguardia giallorossa anche se con qualche sbavatura di troppo, resiste fino alla fine. Unico neo di questa bella serata giallorossa, la ridicola espulsione comminata da Rapuano a Pellegrini per un "non fallo", che costerà al Capitano la presenza nel derby di domenica (RABBIA).

La Roma finisce stremata, ma comunque vincente, una partita che in altri tempi avrebbe visto ben altri epiloghi. La mano dell'allenatore c'è e si percepisce dall'abnegazione che non solo Abraham e non solo un Mancini semplicemente straordinario oggi, ma tutti quelli chiamati in causa mettono in campo. Grinta, determinazione, cuore e polmoni, che si vedono per tutti i 90' più recupero e che finora fanno la differenza tra questa Roma e le precedenti, nelle quali la continuità era forse il difetto più grande. La speranza è di preservare gli interpreti per continuare a vedere una Roma così almeno fino a gennaio, quando magari qualche rinforzo per Mourinho potrà arrivare. Nel frattempo, restiamo uniti, non rompiamo le palle col centrocampista e con l'esterno basso, ma soprattutto piedi per terra, perchè con questa abbiamo vinto 4 partite, non 40 (in campionato).

Daje Roma!
Sandro