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Roma-Parma RINVIATA

RINVIATA PER PIOGGIA
La pioggia incessante che da qualche giorno sta flagellando Roma, non risparmia nemmeno l'Olimpico, seppur coperto dai teloni fino ad un'ora circa prima della partita. La partita inizia sotto la pioggia battente e dopo diverse interruzioni nelle quali l'arbitro De Marco verificava l'agibilità del terreno di gioco, viene sospesa dopo circa 10 minuti di "gioco" (le virgolette non a caso). Il successivo rientro in campo dell'arbitro accompagnato dai capitani dopo circa venti minuti di sospensione, sancisce la fine di una partita mai iniziata e il rinvio a data da definire.


Roma-Livorno 3-0

GIORNATA FAVOREVOLE
Negli anticipi del sabato, il Napoli pareggia in casa col Chievo (dopo essere stato sotto per 80 minuti) e la Juve pareggia (in 10 uomini e anche lei in svantaggio per gran parte della gara) all'Olimpico contro la Lazie, che stavolta non si scansa contro una nostra diretta rivale. Un'occasione che la Roma non sciupa, espugnando il Bentegodi con un'altra prestazione esemplare. Ora siamo a -6 dalla juve capolista ed a +6 dal Napoli terzo.

LA PARTITA
Come sempre ci capita di commentare, Roma padrona del campo con la solita manovra e il solito possesso palla, in attesa che il varco giusto si apra nella fitta maglia difensiva veronese. Un primo tempo che possiamo definire "di attesa", con Ljajic che solo allo scadere dei 45' sblocca, finalizzando un'azione travolgente di Gervinho che vale l'1 a 0. Un'assist dell'ivoriano "copia e incolla" di quello fornito (e non finalizzato) a Destro qualche minuto prima. Si va al riposo in vantaggio.
Il pareggio del Verona ad inizio ripresa, frutto più della disattenzione difensiva giallorossa che della vera pericolosità dell'azione scaligera, non scalfisce minimamente la verve romanista, che come niente fosse successo, continua a "macinare" gioco, mettendo alle corde la squadra di casa. È la "freccia nera" Gervinho, vera spina nel fianco e grande protagonista oggi, a riportare la Roma in vantaggio. Stavolta fa tutto da solo, dribblando anche le bandierine, fino a scoccare il tiro che supera Rafael. Occasioni e predominio giallorosso seguono il ritrovato e meritato vantaggio, fino all'episodio che ha di fatto sancito la fine delle ostilità. È il minuto 82, quando Torosidis viene affrontato in maniera fallosa da Marques in area veronese. Mazzoleni ben posizionato decreta senza esitazioni il rigore che Totti trasformerà imparabilmente.
Veementi, ma immotivate le proteste del Verona e di qualche commentatore, soprattutto in virtù del buon posizionamento dell'arbitro nell'occasione. Decisione giusta, confortata anche dalle immagini che chiariscono anche agli scettici l'intervento di Marques sulla gamba di Torosidis: rigore ineccepibile e partita finita... Roma ha vinto!


Roma-Juventus 1-0

A CASA I PRESUNTUOSI
Conte sceglie le sue "seconde linee" per venirsi a giocare a Roma l'accesso alle semifinali di Coppa Italia. Una trovata grazie alla quale il Cesare Ragazzi de noantri, esce bene (almeno secondo lui) con qualsiasi risultato. Se vince, ha sconfitto la Roma a casa sua, giocando con le "riserve". Una vittoria che avrebbe conseguenze assolutamente positive per i suoi e decisamente catastrofiche per la Roma, anche e soprattutto in ottica campionato. Se perde invece, la Roma ha battuto la juve B... niente di che.
Non c'è che dire, un sottile progetto che sul piano della comunicazione può definirsi praticamente perfetto. Per quanto ci riguarda invece, riteniamo il piano-Conte una mossa presuntuosa. Tenere in panchina gente come Buffon, Pogba, Tevez e Llorente (gli ultimi due subentrati nell'ultimo quarto d'ora) contro questa Roma, ci è sembrato francamente esagerato, presuntuoso appunto. E infatti, il piano è miseramente fallito sotto i colpi dell'unica squadra presente in campo oggi: la ROMA. Giallorossi padroni del campo per tutti i 90 minuti e bianconeri rintanati nella propria metà campo, come già accadde nella partita di campionato giocata a Torino, tentando di arginare gli attacchi giallorossi, per ripartire in contropiede.
Una partita dominata dalla Roma che ha mantenuto sempre il pallino del gioco provando ad aggirare la muraglia umana che la "provinciale juventus" aveva eretto a guardia della porta difesa da Storari (salutato come sempre, dall'affettuoso coro della sua curva sud), decisa all'80' da Gervinho che conclude alla perfezione un'azione da manuale di Pjanic e Strootman.

ROMA IN SEMIFINALE E JUVE A CASA !
Roma in semifinale aspettando la vincente tra Napoli e Lazio il 29 gennaio. A Cesare Ragazzi invece, rimane solo di recriminare per un gol giustamente annullato a Peluso (la palla, nella sua traiettoria usciva abbondantemente e il guardalinee lo segnalava ben prima del colpo di testa vincente) e per una serie di aiutini che stasera Tagliavento non ha concesso alla vecchia signora dei nostri stivali, favorendo invece (sempre a suo dire) la squadra di Garcia. Povera juve...


Roma-Livorno 3-0

'NA PASSEGGIATA DE SALUTE
Una partita che per noi non fa testo ed il nostro commento di oggi, conciso ed essenziale, ne risente. Troppo evidente la manifesta superiorità dei giallorossi di Garcia, nei confronti dell'avversaria di oggi, ultima in classifica. Squadra troppo scarsa, questo Livorno. Forse la peggiore tra quelle che si sono affacciate all'Olimpico quest'anno. E il cambio di allenatore voluto dalla dirigenza non sembra aver dato la scossa che di solito si nota in questi casi. Via Nicola e squadra a Perotti, ma alla fine i tre gol che sanciscono la vittoria romanista, non rispecchiano sufficientemente i valori visti in campo. Le enormi differenze vengono purtroppo "smussate" dalle nostre solite ataviche imprecisioni sottoporta. In sostanza, se oggi fosse finita 7-0 nessuno avrebbe potuto recriminare, né obiettare. Vabbè... pensiamo alla juve.


Roma-Genoa 4-0

OGGI NON CE N'È PER NESSUNO
Sono tanti gli spunti oggi, per commentare questa "rotonda" vittoria. C'è stata una squadra sola in campo oggi: la Roma. Non ce ne voglia il Genoa più brutto e meno pericoloso dell'anno, non sappiamo dire quanto per suoi demeriti (squadra rimaneggiata e senza il suo bomber Gilardino, squalificato), o quanto per meriti della squadra di Garcia, che al pari del suo collega Gasperini, deve fare a meno degli squalificati De Rossi, Castan e Ljajic. Assenze e giustificazioni a parte, non c'è stata mai partita. De Sanctis inoperoso per tutti i 90', al contrario del suo omologo rossoblu costretto agli straordinari, nonostante le quattro volte in cui è stato costretto a capitolare. Un passivo che quindi sarebbe stato anche più pesante se il buon Perin non ci avesse messo la classica pezza, o se come al solito, i nostri fossero stati un po' più concreti sotto porta. Incredibile lamentarsi della scarsa concretezza dopo un 4-0, ma che ci vuoi fare... ormai da queste parti siamo abituati bene.
Tanti gli spunti, dicevamo. Il primo è senz'altro la prodezza di Florenzi, con la splendida rovesciata che rompe gli equilibri e regala il vantaggio alla Roma; poi c'è il 231° gol di Totti in campionato; poi c'è il gol di Maicon che giunge a conclusione di un'azione da manuale del calcio: corner per il Genoa e contropiede da manuale della Roma, con Totti che lancia Dodò, il quale serve Florenzi sulla destra che di prima mette in mezzo per l'accorrente Maicon che supera Perin in uscita... applausi; poi c'è l'esordio in campionato dal primo minuto per Nainggolan, perfettamente integrato negli schemi di centrocampo e che sembra essere già un veterano di questa squadra; poi c'è il quinto centro per Benatia, insuperabile in difesa e incredibilmente efficace anche in avanti, bomber giallorosso stagionale alla pari di Florenzi; e poi ci sono i 44 punti del giro di boa, record giallorosso nei campionati a 20 squadre, cifra che l'anno scorso sarebbe bastata per girare al primo posto.
Nei primi 45 minuti la Roma archivia agevolmente la pratica, sperando in un miracolo da Cagliari che puntualmente non è avvenuto (stavolta in campo non c'era un portiere fenomeno, stavolta... c'era un citofono) nonostante l'illusione del gol di Pinilla, salutato dal boato dell'Olimpico qualche minuto prima del gol di Florenzi.

Altro spunto ce lo fornisce al 13' della ripresa l'ex laziale Matuzalem, che uscendo dal campo per essere sostituito, risponde ai fischi del pubblico con gesti inequivocabili e provocatori. L'arbitro lo ammonisce per la seconda volta e dopo una fase di riflessione, lo espelle tra gli applausi dell''Olimpico. La scena esilarante di Tagliavento giudice di porta, il quale ricorda a Calvarese che quello è il secondo giallo per Matuzalem e che quindi Cofie, già entrato in campo, deve riuscire, ci fornisce l'esatta misura di quanto andiamo dicendo da tempo su questa classe arbitrale.


Coppa Italia -  Roma-Sampdoria 1-0

AI QUARTI COL MINIMO SFORZO
Una vittoria scontata, visti i valori in campo, ma che poteva risentire degli strascichi negativi della prima sconfitta di stagione subita dalla Roma. Bravo Garcia a far dimenticare ai suoi ragazzi la debacle di domenica allo juventus stadium, brava la squadra a ripartire col piede giusto, seppur "rimescolata" negli interpreti. In porta gioca Skorupski, il giovanotto polacco di belle speranze mai utilizzato quest'anno; in difesa i nomi nuovi sono Burdisso e Torosidis, a centrocampo trovano posto Taddei e il neo arrivo Nainggolan; in attacco ritorna Florenzi, ad affiancare Destro e Ljajic. Dall'altra parte, Mihajlovic schiera anche lui una formazione zeppa di "seconde linee", preoccupandosi più della prossima di campionato con l'Udinese, che di questa sfida di Coppa Italia.
Il gol arriva quasi subito, grazie ad una splendida "discesa" di Dodò (la prima degna di questo nome quest'anno), che dopo aver chiesto e ottenuto triangolo con Ljajic, arriva finalmente sul fondo e mette al centro una palla perfetta sulla quale Destro impatta perfettamente. Gli si oppone altrettanto perfettamente Fiorillo negandogli la gioia del gol, ma trovando pronto sulla ribattuta Torosidis, che dopo un controllo leggermente problematico, mette in rete la palla del vantaggio giallorosso.
Un vantaggio minimo che rimarrà tale fino alla fine dei 90' anche e soprattutto per merito di Fiorillo, l'ennesimo fenomeno sceso a Roma quest'anno. I suoi interventi, che in alcuni casi possiamo tranquillamente definire miracolosi, hanno evitato alla sua squadra quella che poteva essere un'umiliante goleada.

UN BENVENUTO E UN ADDIO
Con una velocità impensata, Radja Nainggolan firma il suo contratto con la Roma e stasera, appena due giorni dopo, scende in campo disputando una buonissima partita tra i complimenti di tutti gli addetti ai lavori.
Ci lascia invece oggi Michael Bradley, acquistato a titolo definitivo dal Toronto FC. A lui vanno il nostro grazie e i nostri migliori auguri per questa nuova avventura americana.

9 GENNAIO 1977
37 anni fa nasceva il Commando Ultrà Curva Sud. Era sempre un Roma-Sampdoria (3-0).
Non esistono parole per definire quello che per molti di noi che hanno una certa età, è stato il Commando.
Forza Roma, Forza Roma, dalla curva s’alzerà.
Noi ti amiamo e ti adoriamo, siamo del Commando Ultrà.


Juventus-Roma 3-0

COMPLIMENTI !
E non ci venissero a dire che noi non riconosciamo i meriti dell'avversario. Il titolo oggi è dedicato a lei, alla juventus. La Roma esce sconfitta dallo juventus stadium, con buona pace degli "sportivi" italiani tutti (le virgolette non a caso), ad eccezione di quelli di fede giallorossa, naturalmente. La Roma esce sconfitta per suoi demeriti, per meriti dell'avversaria e per quelli di un "Sistema Italia" che finalmente qualcuno si decide a tirare in ballo. Lo fa Morgan De Sanctis, l'ultimo arrivato in casa nostra, ma di sicuro non l'ultimo arrivato in questo calcio marcio. Uno che sa bene come vanno le cose in questo Paese. Lo fa nel modo più giusto Morgan, senza urlare una rabbia che comunque non verrebbe ascoltata, ma con un tono pacato che non ammette e non riceve repliche dagli astanti, il tono di chi sa quel che dice, nella maniera in cui ci piacerebbe venisse detto anche da qualcun altro, non solo e non necessariamente in casa nostra, magari anche con una carica un po' più "pesante" di un semplice componente della squadra.
La juve ha vinto con merito, dicevamo, stavolta apparentemente senza rubare. Ha vinto giocando in casa da perfetta provinciale, aspettando la Roma nella propria metà campo e colpendo alla prima occasione, al primo errore giallorosso. L'1-0 è frutto della gran giocata di Tevez che libera Vidal, ma anche di una dormita generale in occasione della rimessa laterale bianconera, che innesca l'azione da gol. Disattenzione difensiva anche sulla punizione di Pirlo ad inizio ripresa, che pesca Bonucci solo soletto sul secondo palo, liberissimo di bucare De Sanctis per la seconda volta. Anche sotto di due gol, la Roma non demorde, continua l'opera iniziata dal primo minuto macinando gioco e cercando di superare la linea Maginot che Conte ha organizzato per l'occasione.

TUTTO IN UN MINUTO
La Roma gioca anche sotto di due gol, la Juve attende e riparte. Garcia prova a cambiare qualcosa, ma mentre tutti aspettiamo la sostituzione di un evanescente Ljajic, il Mister cambia Dodò e Pjanic con Torosidis e Destro. Mosse che non spostano gli equilibri in campo. Cosa che avviene però poco dopo la terza sostituzione in casa Roma: è il minuto 27, entra Florenzi al posto di Totti. Dopo meno di 5 minuti, un fallo di De Rossi su Chiellini, a nostro avviso non più grave di quello commesso dallo stesso macellaio bianconero su Pjanic alla mezzora del primo tempo e punito col giallo, viene invece sanzionato col rosso diretto da Rizzoli. Roma in dieci. L'azione immediatamente successiva all'espulsione di De Rossi vede Castan trattenuto vistosamente sulla linea di porta e ostacolato nel tentativo di stacco, da un gomito di Bonucci dritto sul collo. Castan colpisce la palla di mano e nella meraviglia generale arriva la seconda perla di Rizzoli: rigore ed espulsione. Lo tira Vucinic che realizza spiazzando De Sanctis. La sua esultanza irrispettosa nei confronti della sua ex squadra ridotta in 9 uomini e decisamente fuori luogo, ci fa pensare che forse non trattasi di uomo con la U maiuscola, ma piuttosto di un omuncolo che non merita nemmeno il nostro disprezzo.

LE DOMANDE SORGONO SPONTANEE
Ferma restando la legittimità della vittoria bianconera, almeno fino al 2-0, quello che ci piacerebbe sapere riguardo le due espulsioni che hanno definitivamente chiuso i giochi stasera, è se a parti inverse le decisioni sarebbero state le stesse. Noi non crediamo e ribadiamo ancora una volta ciò che scrivemmo in occasione di Atalanta-Roma, quella che oramai è una nostra convinzione: Dobbiamo rivedere i giudizi su questa classe arbitrale che qualcuno si ostina ancora a definire tra le migliori del panorama mondiale.


Roma-Catania 4-0

POTEVA ESSERE GOLEADA
Potevamo "seppellire" il Catania ancora una volta sotto una valanga di gol come quel 19.11.2006.
Se il primo tempo termina con la Roma in vantaggio solo per 1-0 i meriti sono tutti di Frison, che in almeno tre occasioni: su Ljajic, su Destro e su Gervinho, compie interventi molto vicini al miracolo. Solo sulla deviazione di testa di Benatia, dopo la torre di Destro, il portiere non può fare nulla, se non raccogliere la palla in fondo alla rete. La mitraglia con cui Benatia saluta il primo dei suoi gol oggi, quel misto di gioia e rabbia agonistica, ci fa ben sperare. Stavolta nemmeno l'ennesimo portiere miracolato, neanche l'ennesimo arbitro confuso, potranno fermare questa Roma. Padrona del campo, di ogni suo centimetro quadrato, non soffre mai, ma al contrario fa soffrire e anche molto la squadra di De Canio.
Spinta da uno stadio tutto giallorosso, la Roma si scatena a inizio ripresa, quando Frison commette il suo unico errore lasciandosi sfuggire un comodo pallone che rimbalza su un difensore e diventa assist per Destro, che non fallisce l'appuntamento col suo terzo gol consecutivo, dal suo rientro. Il tris è opera ancora di Benatia che sempre di testa, stavolta in torsione da centravanti puro, insacca l'invito di Ljajic. E dopo una quantità industriale di palle-gol letteralmente divorate da Gervinho, è lui stesso che si costruisce quella del meritato 4-0. Dopo essersi bevuto l'intera difesa catanese, l'ivoriano chiede triangolo a Ljajic il quale di tacco restituisce per il più comodo dei tap-in. Fortunosa la conclusione della Freccia Nera, che colpisce maldestramente col destro la palla che gli carambola sul sinistro, generando una traiettoria praticamente imparabile, tra le risate di tutto lo stadio. 4-0... le vacanze di Natale possono iniziare!

MANCANO ANCORA RIGORI, ma per fortuna è tornato LUI
La tesi degli arbitraggi insufficienti nei confronti della Roma trova spunti anche oggi. Altri due rigori nettissimi su Gervinho (al 64' e al 68') con due falli da ultimo uomo (quindi rosso diretto), ma non giudicati tali da Gervasoni. Altre occasioni per recriminare sulle conduzioni arbitrali nei nostri confronti. Mettiamo da parte anche queste.
Stavolta non ci danneggiano perchè di gol ne facciamo abbastanza. Stavolta l'arbitro non può condizionare più di tanto il risultato... stavolta in campo c'è LUI, il Capitano!
Che la musica è cambiata, ce ne accorgiamo quasi subito, dopo meno di 3 minuti, quando un suo lancio iluminante da almeno 30 metri, arriva preciso sui piedi di Ljajic appena dentro l'area. È il segno che LUI è tornato e che la Roma potrà tornare a giovarsi della sua presenza e delle sue straordinarie giocate. Alla fine, dopo 87 minuti in campo a dispensare meraviglie, a tenere occupati costantemente 2-3 difensori catanesi, Garcia gli regala la standing ovation del suo stadio. Grazie Capitano! Bentornato!


Milan-Roma  2-2

DUE PUNTI PERSI
Solo un pari, in questo posticipo del lunedì a Milano. "Solo" perchè anche oggi è la Roma che fa gioco, costruisce, imperversa, dominando gran parte della partita, ma come già capitato, pur meritando non riesce ad uscire col bottino pieno. Risultato che ci lascia l'amaro in bocca, ingiusto per una serie di motivi. Il primo è senz'altro la mancanza di cattiveria e di precisione sotto porta nelle numerose occasioni da gol create. Salvataggi in extremis della difesa rossonera, errori dei giallorossi nell'ultimo passaggio, ma nemmeno una parata dell'estremo milanista degna di nota. Proprio questo, secondo noi, supporta in pieno la tesi delle scarse precisione/cattiveria degli avanti giallorossi stasera. Roma per due volte in vantaggio, in entrambe raggiunta. Prima da Zapata che nell'occasione inventa il tiro di testa-piede, trasformando un goffo tentativo di colpire con la fronte, in un auto-assist con la palla che gli carambola sul piede e assumendo una strana traiettoria, scavalca imparabilmente De Sanctis; e poi da Muntari che colpevolmente dimenticato da Dodò, si libera agevolmente di quest'ultimo e mette alle spalle di De Sanctis la palla del 2-2.

I MOTIVI:

  • Le scarse precisione/cattiveria dei nostri;
  • la sfortuna che fa carambolare la palla di Zapata in gol e che non fa lo stesso con quella calciata da Bradley che prende uno strano effetto e rimbalzando sulla linea di porta, rientra magicamente in campo;
  • un arbitro, l'ennesimo con noi, il quale "non vede" una palese trattenuta in area di Bonera su De Rossi, negando un rigore sacrosanto quando il risultato era di 0-1; il quale non espelle Gabriel in occasione del fallo che causa il rigore su Gervinho (la regola dell'ultimo uomo vale solo se il portiere è quello della Roma); il quale non caccia via il simulatore/provocatore Balotelli, libero di imperversare e di esibirsi in tripli salti mortali ogni volta che "sente" vicino un difensore; non caccia via Kakà che in occasione di una giustissima e inevitabile ammonizione comminatagli per "fallo tattico" su Dodò, reagisce come un invasato nei confronti di Rocchi, il quale non mostra il rosso al brasiliano, ma dirotta le sue attenzioni su Allegri, espulso per aver chiesto i motivi dell'ammonizione che sempre nella stessa concitata situazione, veniva comminata a Montolivo.

Ribadiamo ciò che scrivemmo in occasione di Atalanta-Roma, quella che oramai è una nostra convinzione: Dobbiamo rivedere i giudizi su questa classe arbitrale che qualcuno si ostina ancora a definire tra le migliori del panorama mondiale.


Roma-Fiorentina 2-1

L'URLO DI RUDI
L'immagine più bella è quella di Garcia che corre sotto la curva sud, dopo il triplice fischio, quando il nostro "Grazie Roma" si leva alto. Corre insieme ai suoi ragazzi, in un urlo che misto di rabbia e gioia, racchiude il senso e i significati di questa partita e di questo periodo, che Dio volendo oggi ci mettiamo alle spalle. La Roma di Garcia riparte da qui, dal suo stadio, dalla sua gente che anche oggi è tutta qui a incitare senza soluzione di continuità, da quella freccia nera (Gervinho) che spacca le partite, da Maicon che finalizza come un consumato centravanti l'invito della Freccia nera, da Destro che servito ancora dalla Freccia Nera, ritorna dopo 10 mesi nel migliore dei modi con un gol che vale la vittoria.
Dopo quattro pareggi, la Roma torna a vincere. Lo fa nel modo migliore, con una prestazione di alto livello, in una partita che in molti giudicano la più bella finora vista in questo campionato. Bella anche e soprattutto per merito di un'avversaria, la Fiorentina di Montella e dei molti ex giallorossi, che non è venuta all'Olimpico a fare le barricate come tutte le squadre ospitate finora, ma è venuta a giocare al calcio provando a vincere e non solo a contenere. Il risultato premia la Roma, ma lo spettacolo prodotto da entrambe le squadre premia tutti i veri amanti di questo sport, che quando non è rovinato da "quelli di giallo vestiti", resta un gran bello sport.


Atalanta-Roma 1-1

Grammaticalmente non proprio eccelsa nella forma, ma la frase che abbiamo scelto per l'immagine di Atalanta-Roma è quello che molti tifosi giallorossi si domandano alla luce di quanto stiamo osservando e sopportando da tanto, troppo tempo: ma quand'è che basta? Esce volutamente in ritardo, il nostro commento alla partita, per darci modo di sbollire la rabbia e non esagerare troppo nei toni e nelle espressioni che ancora oggi fatichiamo a mantenere nei limiti.

CAMPIONATO FALSATO!
Siamo solo al 1 dicembre, ma tutto ci fa presagire un epilogo del campionato a maggio, ancora una volta a favore della juventus.

  • Aiutata da decisioni arbitrali errate, regolamento alla mano, nei momenti di suo appannamento (vedi Chievo e Torino).
  • Aiutata indirettamente dai danneggiamenti che i vari Banti, Giacomelli, Celi e Damato, hanno perpetrato ai danni della Roma nelle ultime quattro partite.
  • Aiutata dai media e dai tradizionali mezzi di informazione, in maniera che non esitiamo a definire spudorata. Il siparietto che abbiamo sopportato a SKY Sport nel dopo Atalanta-Roma è quanto di più scandaloso ci sia mai stato dato modo di vedere e sentire. A turno, i vari personaggi presenti in studio, hanno giudicate infondate le proteste dei giallorossi per i rigori negati, parlando di "rigori inesistenti" senza neanche concedere al telespettatore ignaro, il beneficio del dubbio, salvo poi far retromarcia dopo le parole di Garcia: "... Il fallo non è un presunto, non abbiamo bisogno di vedere le immagini, tutto lo stadio ed i telespettatori l'hanno visto ..."
  • Aiutata dai vertici del calcio, che autorizzano l'entrata di bambini (accompagnati) nelle curve che nell'occasione dovevano essere chiuse oggi, dopo la condanna per i cori razzisti. L'escamotage della vecchia signora, prontamente autorizzata da chi invece con altre squadre si dimostra intransigente, frutta un tifo pressoché continuo (con bambini beceri alla stregua dei grandi), in uno stadio pieno, che aiuta e sospinge la squadra di casa fino alla vittoria in pieno recupero con l'Udinese.
  • Aiutata da uno strano calendario che le metterà di fronte venerdì 6, nell'anticipo di campionato, il Bologna reduce dai 120' dellla partita di Coppa Italia giocata martedì 3 e persa col Siena.
  • Aiutata quindi, ma non lo diciamo solo noi tifosi beceri, lo scrive anche una testata come PANORAMA, che possiamo tranquillamente definire super partes e che guarda caso, dalla seconda giornata di campionato ha iniziato a stilare una "classifica senza errori arbitrali", nella quale la Roma sarebbe al comando con 38 punti (contro i 34 attuali) e la juve seconda a 33 (attualmente a 37).
    Meditate, voi che ancora dite che non dobbiamo lamentarci troppo, ma pensare a far meglio. Quello che vorremmo noi invece, è che ci venga dato quello che è giusto, quello che ci spetta.

ARBITRI
Anche oggi, almeno due i rigori negati ai giallorossi: il primo per una evidente trattenuta in area sul lanciato Gervinho (sullo 0-0), il secondo per un clamoroso fallo di mano di Canini su tiro a botta sicura di Maicon, che interrompe nettamente la traiettoria della palla, la quale sarebbe finita in fondo alla rete.

Dobbiamo rivedere i giudizi su questa classe arbitrale che qualcuno si ostina ancora a definire tra le migliori del panorama mondiale. Se è così, se sono davvero i migliori, allora dobbiamo pensare che non sbagliano in buonafede. Delle due una: se sono scarsi dovrebbero sbagliare favorendo o sfavorendo tutte le squadre indistintamente, ma in ogni caso allontanati o messi in pensione; se invece sono bravi... allora sbagliano volutamente, favorendo chi dicono loro.
Qualcuno ce lo dica, così ci mettiamo l'anima in pace e iniziamo a dedicarci al Golf.


Roma-Cagliari 0-0

CON IL LUTTO AL BRACCIO
Entrambe le squadre hano giocato col lutto al braccio: la Roma per Amadei, indimenticato Campione d'Italia 1942 omaggiato da un mazzo di fiori deposto da capitan De Rossi ai piedi della Curva Sud e dai cori di tutto lo stadio; il Cagliari per commemorare le vittime dell'alluvione che ha colpito l'isola.

LA PARTITA
Un pareggio che ci va decisamente stretto, alla stregua dei due precedenti contro Torino e Sassuolo. Contando tutte le limpide occasioni da gol costruite dall'undici di Garcia, possiamo tranquillamente raccontare di una Roma sfortunata oggi, in questo strano posticipo del lunedì sera, a causa della partita che la Nazionale di Rugby ha giocato (e perso) sabato all'Olimpico contro l'Argentina. Roma sfortunata per aver incontato sulla sua strada un portiere che come spesso accade dalle nostre parti, si esalta e trova la prestazione dell'anno parando e neutralizzando l'impossibile. Stavolta è Avramov il fenomeno di turno. Un secondo portiere (Agazzi è indisponibile) che stasera con i suoi interventi ha letteralmente regalato il pareggio alla sua squadra, meritando all'unanimità la palma del migliore in campo.
Gli interventi super di Avramov, la sfortuna che quando Gervinho colpisce a colpo sicuro manda sul palo la palla del vantaggio, un arbitro che non commette grandissimi errori, ma che non si distingue certo per una condotta di gara equilibrata, non sanzionando per esempio a dovere con due cartellini gialli gli interventi "al limite" di Eriksson su Maicon e su Strootman, tra le proteste dei romanisti.
La Roma da stasera non è più in testa alla classifica. Con tre pareggi consecutivi, dopo dodici giornate al comando, la squadra della Capitale cede (sicuramente non per suoi demeriti, ma piuttosto per "meriti" arbitrali) il primato alla Juventus che in queste ultime tre partite ha recuperato ben 6 punti, con tre vittorie.


Roma-Sassuolo  1-1

BEFFATA AL 94'
Le sensazioni di tutti noi... sono tutte lì, tutte nella giugulare di Daniele De Rossi che urla a fine partita la sua, la nostra rabbia. La giugulare, quella famosa, quella che si gonfia e pare stia per scoppiare quando Daniele si incazza. Ecco, al 94' eravamo tutti così: incazzati. Dio perdoni me e tutti quelli che hanno detto quel che ho detto io al 94'...
Ci riconsola il fatto che, nonostante tutto, la Roma è sempre prima in classifica.

Una partita stradominata e ben giocata dalla Roma che seppur rimaneggiata da infortuni e squalifiche, è stata padrona assoluta del campo e meritava ben altro epilogo. Di contro il Sassuolo che un po' per scelta sua, un po' per scelta della Roma, non supera mai la linea della sua metà campo. Lo fa solo nei minuti finali, quando Di Francesco capisce che si può anche rischiare, che perdere 1-0 o 2-0 è la stessa cosa e che il campo purtroppo gli darà ragione.
Insieme a lui vincono (perchè per molti, questo più che un pareggio è una vittoria): il portiere Pegolo, trionfatore della sfida personale con Ljajic, al quale ha negato più volte la gioia del gol; quella quarantina di pazzi che hanno seguito la squadra in una trasferta che poteva risultare tragica, sportivamente parlando; la squadra intera, che ha raccolto il massimo col... massimo sforzo; quel giovane di belle speranze di Berardi, già di proprietà juventina, che in un colpo solo ha fatto un favore ad entrambe le sue squadre; quel tal Giacomelli arbitro di Trieste, perfetto sconosciuto fino ad oggi, ma che grazie all'impresa appena compiuta verrà ricordato al pari dei suoi più noti e cornuti colleghi, ringraziato da tutti i vari gufi italici, ma soprattutto menzionato nelle preghiere serali dei tifosi giallorossi.
Un pareggio questo, che si materializza non solo per l'incapacità giallorossa di concretizzare le numerose occasioni create, ma anche (o forse soprattutto) per una conduzione arbitrale che anche oggi, così come nelle ultime tre partite giocate, molto ha lasciato a desiderare. L'episodio più clamoroso è sicuramente il mancato rigore concesso per fallo su Ljajic, documentato da tutte le moviole, nell'occasione addirittura ammonito per simulazione. La conduzione discutibile è anche quella che non punisce la manata in faccia a Maicon del poi risolutore Berardi, o la gomitata in faccia a De Rossi sempre dello stesso giovanotto, che per come si muove sembra già pronto per una maglia a strisce verticali bianconere.

La Juventus batte il Napoli nel posticipo serale e si porta ad un punto dalla Roma capolista. Sembrerebbe tutto già deciso, tutto già acchittato per la "signora", alla quale gli arbitri hanno già ampiamente spianato la strada, agevolandola nei momenti critici (contro Chievo e Torino) e anche stasera contro i partenopei (il primo gol viziato da fuorigioco e un mancato rigore per fallo di Ogbonna su Higuain). Staremo a vedere.



Torino-Roma 1-1

ROMA DERUBATA!
Altro non ci viene da dire.
Qui c'è Benitez che si lamenta per un rigore netto fischiatogli contro (in occasione del rigore per fallo di Cannavaro su Borriello), ma quando invece di rigori gliene vengono regalati due in occasione di Napoli-Torino 2-0, o quando peggio ancora viene negato alla Fiorentina il rigore che le avrebbe consentito il pareggio al 93' in Fiorentina-Napoli 1-2, lui dice che di arbitri non parla mai.
C'è pure Conte che si lamenta di un evidente intento (secondo lui), da parte di non si sa bene chi, di "destabilizzare" l'ambiente juve, al punto di indire una conferenza stampa dove appunto dare sfogo a tutte le sue paure, dimenticando che i "destabilizzatori" gli hanno già regalato 3 punti col Chievo (gol ingiustamente annullato a Paloschi) e 3 punti col Torino (gol irregolare convalidato a Pogba).
A noi romanisti che abbiamo qualche capello bianco e di situazioni strane ne abbiamo vissute a centinaia, salta all'occhio il piccolo insignificante particolare che per entrambi i "lamentoni" esiste un denominatore comune: il Torino. Quel Torino che stasera affronta la capolista e non può perdere anche contro la terza (cronologicamente parlando, ma PRIMA in classifica) delle prime tre. Non può perdere per una decisione arbitrale a lei sfavorevole, è la legge dei grandi numeri.
E allora ecco che per Banti di Livorno le spinte in area e fuori sono ammesse (se a spingere è uno del Torino); gli sgambetti su Pjanic soprattutto in area granata, sono ammessi...è tutto regolare; Meggiorini che (per sua stessa ammissione nel dopopartita) commette fallo spingendo in terra Benatia e conquistando una palla che altrimenti sarebbe stata preda del difensore giallorosso e porgendola a Cerci per il gol che vale l'1-1... è regolare pure questo. Mettici pure una conduzione piuttosto "casalinga" degli interventi arbitrali e il gioco è fatto: il campionato si riapre!

Fa rabbia anche (ma forse soprattutto) il giorno dopo, a mente fredda, ripassando le varie fasi e le varie strane situazioni vissute in diretta serale. Fa rabbia rendersi conto che non è cambiato niente, che quello che da sempre ci hanno fatto vedere in termini di conduzioni arbitrali è ancora attuale, ancora presente. Incompetenti, incapaci, inadeguati, inadatti alle grandi platee, dove il meglio del calcio avrebbe il diritto di essere arbitrato dal meglio di quella classe (parola decisamente inadatta a descrivere questo gruppo di uomini) arbitrale che ancora oggi ci dicono essere la migliore al mondo.
Una partita che doveva finire con la vittoria della Roma grazie ad un gol di Strootman, è finita in pari grazie ad un irregolare gol convalidato a Cerci e ad un mancato rigore concesso alla Roma per fallo di Darmian su Pjanic. Ci basta questo per sentirci penalizzati e destabilizzati.

A farci (se fosse possibile) incazzare ancora di più, ci pensa Panorama, con la sua classifica senza errori arbitrali. E non un giornale come Il Romanista, il Messaggero, o il Corriere dello Sport, sicuramente più vicini geograficamente alle cose giallorosse. All'undicesima giornata la Roma sarebbe prima a 33 punti; Fiorentina seconda a 24 insieme alla Juventus; Inter a 21; Napoli e Verona a 20. Grazie ai fenomeni di cui sopra invece: Roma 31; Juventus e Napoli 28; Verona e Inter 22; Fiorentina 21. Buon campionato a tutti!


Roma-Chievo 1-0

APOTEOSI GIALLOROSSA
Un'altra vittoria, la decima consecutiva per questa Roma che vince e convince sempre di più. Con questa fanno 10 ed è record assoluto di vittorie consecutive dall'inizio di campionato. Stavolta di giovedì, per chiudere il turno infrasettimanale di questa decima giornata, sapendo che le dirette inseguitrici Juve e Napoli hanno già vinto. Nella piena consapevolezza che un passo falso stasera le farebbe riavvicinare, quel passo falso che tutti, non solo juve e Napoli, stanno aspettando. Una partita da giocare non solo contro il Chievo quindi, ma soprattutto contro tutti i gufi pronti a festeggiare il primo passo falso di questa Roma. E invece, a dispetto dell'imbattuto con la Roma Sannino, dei trespoli laziali e delle macumbe italiche, la Roma vince anche questa. E come direbbero a Bolzano... se la so' presa tutti 'nderculo!
Riferimenti dialettali altoatesini a parte, sapevamo che sarebbe stato difficile giocare e soprattutto vincere contro questo Chievo (a meno che non indossi una maglia a strisce verticali bianconere). Squadra organizzata e ben messa in campo da Sannino, scesa a Roma con l'unico intento di difendere la propria area e portare a casa uno 0-0 che avrebbe mosso quella classifica che la vede desolatamente (a nostro avviso immeritatamente) fanalino di coda.

LA PARTITA
Tre quarti di gara passati a cercare di superare sbarramenti e barricate clivensi, vedere gente che restava a terra dolorante per una ventata e aspettando i comodi di Puggioni ad ogni rinvio.
La svolta come spesso è accaduto quest'anno, arriva dopo i cambi. Garcia finora non ne ha sbagliato nemmeno uno. In questo caso è Florenzi per Marquinho la mossa vincente. Il risolutore stasera è Borriello, che sfrutta il perfetto invito proprio di quell'Alessandro Florenzi subentrato da pochi minuti. Un'incornata di testa del bomber napoletano nella prima vera occasione che la difesa clivense gli concede, regala alla Roma la vittoria e agli amanti delle statistiche il record.
Da lì in poi gli spazi aumentano e la partita si anima un po'. C'è spazio per altre occasioni, ma il risultato non cambia e come nell'sms scambiato con un amico alla fine dei 4 minuti di recupero: ROMA HA VINTO!


Udinese-Roma 0-1

ROMA SUONA LA NONA
Garcia come Beethoven! Nella solita consueta ricerca della frase ad effetto, la stragrande maggioranza dei titolisti oggi trova attinenze con tutto ciò che può essere riferito al numero nove e anche noi, nel nostro piccolo, non potevamo esimerci. Lo facciamo però, con qualche timore, riferendoci alla nona sinfonia di Beethoven, detta anche la Corale, visto che fu l'ultima composta dal grande Ludwig. Augurandoci che per Garcia non sia l'ultima, ce la godiamo tutta, fieri di aver eguagliato il record di vittorie (rubate) della juventus 2005-2006 e soprattutto continuando a guardare tutti dall'alto.

LA PARTITA
Senza Totti, senza Gervinho, ridotta in 10 con quasi mezzora da giocare per l'espulsione di Maicon, su un campo imbattuto e inviolato da un'eternità e con un Paese intero che vorrebbe vederla soccombere, la Roma più forte di tutto e di tutti e vince pure oggi. Lo fa quando nessuno se l'aspetta più, quando lo 0-0 sembra il risultato più scontato, a un pugno di minuti dalla fine, quando una squadra anche blasonata tende più a tirare i remi in barca che a rischiare provando a vincere.
Ma la Roma oggi è proprio questa: inopinabile, inattesa, imprevedibile meravigliosa creatura fatta a immagine e somiglianza di ognuno di noi, noi che c'avemo er core grosso, mezzo giallo e mezzo rosso, che ti fa saltare dalla sedia e ti fa urlare con tutto il fiato che hai GOOOOOOOOOLLLL.
Stavolta è Bradley, entrato da una manciata di secondi, a mettere la firma e a dare gioia (la voce no, quella ce l'avevano già) ai 4000 cuori indomiti giunti in Friuli al seguito della meravigliosa creatura.
"A perfect day" cantava Lou Reed, che proprio oggi ci ha lasciato. Ecco, questo potremo ricordarlo così, come un perfetto giorno giallorosso, felici di averlo passato con Lei, la Roma.
Oh, it's such a perfect day
I'm glad I spent it with you
Oh, such a perfect day


Roma-Napoli 2-0

L'OTTAVA MERAVIGLIA GIALLOROSSA
La Roma vince ancora, stavolta non contro una "qualsiasi", ma contro una delle pretendenti allo scudetto. E con questa, le vittorie consecutive diventano otto. Roma a punteggio pieno dopo 8 giornate quindi, come solo la juve nella storia del campionato italiano è riuscita a fare (1930/1931 - 1985/1986 - 2005/2006 con 9 vittorie consecutive), arrivando ogni volta allo scudetto (quello 2005-2006 revocato). Scudetto: una parola ancora bandita in casa Roma, viste le premesse e gli obiettivi dichiarati ad inizio campionato. Si deve tornare in Europa, ce lo dicono e ce lo ripetiamo da agosto, decisamente meglio se in Champions League. Ma risulta esercizio assai difficile mantenere i piedi per terra, dopo tutte queste vittorie e soprattutto dopo le prove così convincenti di una squadra che sembra non avere punti deboli.
Ad ogni modo, oggi più dei 5 punti di vantaggio su Juve e Napoli, sono i 9 sulla Fiorentina e sull'Inter, oltre ai 13 su Milan e Lazie, che ci fanno guardare al futuro con discreta serenità.

LA PARTITA
In questo strano anticipo del venerdì sera, in una Capitale già blindata per la manifestazione di sabato, la Roma di Garcia prosegue spedita il suo cammino vittorioso battendo anche il Napoli di Benitez. Una Roma concentrata e attenta come oramai ci ha abituato e sempre più sicura di sé, al cospetto di chiunque le si pari davanti. Che sia una neopromossa, che sia una di mezza classifica, che sia una cugina, che sia una gemellata con la cugina, che sia una favorita per la vittoria finale, "pe' noi so' tutte uguali" sembrano dire in coro gli undici di Garcia. E la musica non cambia neanche se il Capitano è costretto ad uscire per un guaio muscolare dopo appena mezzora, non fa niente se il laziale Pandev approfitta dell'unico nostro errore difensivo in 8 partite e si presenta solo davanti a De Sanctis. Non fa niente perchè il portiere lo ipnotizza facendosi calciare addosso e De Rossi finisce l'opera salvando sulla linea. Dopo qualche minuto è Insigne ad avere la palla per il vantaggio partenopeo, ma non fa niente, perchè ben controllato da Maicon, calcia sul palo esterno.
Diverse le occasioni anche per la Roma, a testimonianza di una gara aperta, ma stavolta è Pjanic il vero mattatore giallorosso. Sul finire del primo tempo, la sua punizione "pennellata" dal limite, si insacca inesorabilmente all'incrocio dei pali. E nella ripresa è ancora il bosniaco, stavolta su rigore, a battere spiazzandolo, Reina. In sostanza, buona Roma e buon Napoli che può recriminare solo per le due limpide occasioni fallite nel primo tempo da Pandev e da Insigne.


Inter-Roma 0-3

SETTE SU SETTE
Quasi non fa più notizia ormai, il fatto che la Roma continui a vincere tutte le sfide dall'inizio di questo campionato. Oggi è la settima sulle sette fin qui giocate e... scusate se è poco. Solo vittorie per la Roma di Rudi Garcia finora. Monotona, oseremmo dire, nell'affrontare e battere inesorabilmente tutte le avversarie che il calendario le mette di fronte, senza differenze di atteggiamento (e di risultato) tra grandi e piccole, sia giocando in casa che in trasferta.
Ma quella di questa sera con l'Inter nell'anticipo serale del sabato, doveva essere, a detta di tutti, la partita che ci avrebbe mostrato il vero potenziale di questa Roma, impegnata finora (indubbiamente) solo con avversarie di "seconda fascia". Un eventuale passo falso oggi, a dir la verità atteso da molti "addetti ai lavori" e dai vari addetti al "leccaculaggio radiotelevisivo" delle grandi storiche, non avrebbe meravigliato più di tanto e anzi, sarebbe stato accolto con grande soddisfazione-liberazione, dai poc'anzi nominati.

Beh... la risposta ai (loro) quesiti, con annessa mazzata tra capo e collo, l'ha data il campo, calcato dalla Roma anche oggi con la sicurezza e il piglio della grande squadra. Alla fine, uno 0-3 che matura nei primi 45' e che non concede repliche né giustificazioni, all'undici allenato da Mazzarri, costringendo a parlare di "grande Roma" anche chi mai nella vita vorrebbe.

Il settimo sigillo giallorosso, arriva inesorabile grazie ad una manifesta superiorità fisica, tecnica e tattica, unita ad una sfrontatezza tutta romana della squadra che ne porta i colori e ne incarna lo spirito, aiutata nell'impresa da 4000 sfrontatissimi cuori giallorossi che l'hanno seguita in questa trasferta meneghina e hanno cantato senza soluzione di continuità per tutti i 90'. Una vittoria di tutti, quindi. Di 4000 voci giallorosse, di un allenatore che sta plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza, di una difesa impenetrabile, di un centrocampo insuperabile e propositivo, di un attacco imprevedibile e inesorabile e di una Stella tra le stelle, il Simbolo di Roma, il giocatore più importante della storia giallorossa, quell'inossidabile, meraviglioso Capitano che risponde al nome d Francesco Totti e che anche oggi, firma con un'altra prestazione sontuosa la vittoria giallorossa.


Roma-Bologna 5-0

ANCORA UN MONOLOGO GIALLOROSSO
Stadio quasi pieno, segno evidente che quella passione per molti di noi mai tramontata, stia tornando prepotente anche negli altri, i disamorati, i delusi... Bentornati a tutti !
40.000 spettatori che nel posticipo serale della domenica riempiono gran parte dell'Olimpico per Roma-Bologna, sono proprio un gran bel vedere. Non è una partita di cartello, a maggior ragione quindi il colpo d'occhio è assolutamente degno di nota, per questo stadio che ancora una volta si colora tutto di giallorosso. Una scena che ovunque verrebbe registrata come "inusuale", ma che dalle nostre parti è di normale amministrazione quando la Roma va male... figuriamoci adesso che va bene.

Quella appena descritta è l'inevitabile e giusta cornice ad un quadro d'autore, una magnifica opera d'arte che oggi abbiamo ammirato per tutti i 90'. Una prestazione sontuosa, un'altra, che ormai non fa più notizia, con la classe dei suoi interpreti, unita ad uno strapotere fisico e tattico, a cui la malcapitata avversaria di turno non può resistere.
Un'altra vittoria, la sesta consecutiva dall'inizio del campionato, con un'unica differenza dalle cinque precedenti: stavolta la goleada ha inizio nei primi 45'. I gol di Florenzi, Gervinho e Benatia in appena 26 minuti chiudono di fatto la "pratica Bologna". Prima e dopo c'è solo la Roma, con il solito accerchiante possesso palla, con tante occasioni in attacco e senza mai rischiare nemmeno per un momento in difesa.
Nel secondo tempo la musica non cambia, con la squadra di Garcia assoluta padrona del campo e dove prima Gervinho e poi Ljajic, entrato al 20' proprio in sostituzione dell'ivoriano al quale Garcia regala la standing ovation dell'Olimpico dopo il suo secondo "timbro", appongono le proprie splendide firme in calce ad una partita senza storia.

E ORA L'INTER
Sabato sera a Milano la prima vera sfida proibitiva per la Roma di Garcia, che si presenterà al Meazza da capolista solitaria, unica a punteggio pieno, col miglior attacco e la miglior difesa del torneo. Finora, come già rimarcato nelle settimane precedenti, abbiamo incontrato (e battuto) solo squadre di "seconda fascia". Sabato sera vedremo finalmente la Roma al cospetto di una "grande". Sabato sera vedremo...


Sampdoria-Roma 0-2

MAI COSÌ NELLA STORIA
Mai un inizio così grandioso, in casa giallorossa. Cinque vittorie nelle prime cinque di campionato non le avevamo mai fatte. Il nostro record precedente, toccato un paio di volte (1952-53 e 1960-61), si fermava a quattro. Record mai più battuto e tantomeno uguagliato nella storia giallorossa. Ci voleva lui, questo francese arrivato in punta di piedi, accompagnato dalla diffidenza di un ambiente provatissimo dalle ultime esperienze vissute, ma che oggi gli riconosce tutti i meriti della "metamorfosi" giallorossa e si riconosce completamente il lui e nella sua voglia di riscossa e di ripristino di quella che prima degli ultimi due catastrofici anni, per noi era la normalità. La normalità di una posizione in classifica più consona, la normalità del predominio cittadino, la normalità di vincere contro le "piccole". La Roma infatti finora ha incontato solo squadre di "fascia bassa": Livorno, Verona, Parma, Lazio e Sampdoria. Aspettiamo di vederla al cospetto delle "grandi" del campionato, per dare giudizi un po' più definitivi.
Nel frattempo godiamoci queste prime 5 giornate a punteggio pieno e l'inatteso primato solitario in vetta alla classifica. Inatteso e impensabile alla vigilia, ma reso possibile dallo stop del Napoli al San Paolo con il Sassuolo allenato dall'indimenticato cuore giallorosso Eusebio Di Francesco, fanalino di coda a zero punti prima del pareggio di oggi.

LA PARTITA
Stessa Roma vista domenica nel derby, tranne in attacco, dove Garcia effettua un mini turnover schierando l'inedito trio Borriello-Gervinho-Marquinho. La squadra non sembra pagare la stanchezza psico-fisica del derby, mostrando invece la solita forza e compattezza già ammirate nelle ultime uscite. Roma paziente, che mantiene il possesso palla in attesa di trovare gli spazi che però la Samp schierata tutta nella propria metà campo, non offre. Il primo tempo passa come "da tradizione" quest'anno, con la Roma che studia l'avversaria di turno, lavorandola ai fianchi. Si chiude anche con la brutta notizia dell'infortunio muscolare di Maicon, costretto ad uscire alla mezzora, sostituito da Dodò. Speriamo bene.
Il consueto cinismo e la solita Roma che dilaga nella ripresa, aiutata sicuramente dall'entrata in campo del Capitano, al posto di un non pervenuto Marquinho. Entra Totti, la luce si accende e le azioni d'attacco, saremo di parte, ma ci sembrano subito più pericolose. Sugli scudi stavolta Mehdi Benatia, autore di una prestazione sontuosa al centro della difesa, senza disdegnare pericolose "puntatine" in avanti. Proprio in una di queste dribbla tutta retroguardia doriana e nonostante il fallo da rigore subito, riesce da terra a calciare battendo Da Costa. Finalmente il meritato vantaggio. Da lì in avanti, la Samp sembra svegliarsi e prova a reagire, ma trova una difesa giallorossa molto ben messa, anche perchè aiutata dal resto dei reparti così come vuole Garcia. Alla fine c'è gloria anche per Gervinho, per molti il migliore in campo oggi, che servito magistralmente da Totti fulmina Da Costa per la seconda volta e regala alla Roma il gol della sicurezza.


Roma-Lazio 2-0

UNA FRASE CHE RIASSUME TUTTO...
Torna la coreografia in curva sud, che al fischio d'inizio si colora tutta di giallo e di rosso, i colori di Roma. Bellissima, divisa in due parti uguali, mezza gialla e mezza rossa. Su bandiere a colori invertiti poi, campeggia il simbolo della città: la Lupa, con aggiunta dell'acronimo ASR. Emblematica e significativa la frase che si staglia sullo striscione proprio al centro della coreografia e che riassume, riferendosi ai dirimpettai, un'incontrovertibile verità: "Il mio nome è il simbolo della tua eterna sconfitta" e più in basso: AS Roma". Più chiaro di così si muore. Il nome di Roma sulle maglie e nei vessilli della squadra che più di ogni altra la rappresenta portandone il nome appunto, i colori e il simbolo, certifica una supremazia cittadina che non può essere messa in discussione.
L'occhio anche se controvoglia va dall'altra parte, quella sbiadita, dove però non c'è nessuno. Non c'è replica quindi, né risposta, dai discendenti di quelli che pur avendone avuto possibilità (essendo nati prima), hanno preferito chiamarsi col nome della regione. Eh già, i dirimpettai, quelli famosi (sul pianerottolo del loro condominio) per le grandi trovate coreografiche nei derby, stavolta non ci sono. La genialata stavolta è uno striscione lasciato lì, da solo, in una curva deserta: "Ah, dimenticavo c'è il "memorial" derby... finisco la birra e poi entro!". Mai coreografia sarà ricordata come più povera e ridicola di questa, per non parlare di quanto auto-jettatoria...
Ad ogni modo, la nostra lettura della scelta coreografica laziale è però diversa da quanto i suddetti geni hanno voluto far intendere. Quel finto snobbare, quella scarsa importanza all'avvenimento come se il tempo si fosse fermato al 26 maggio, quel continuo ribadire che non ci sarà rivincita, che il derby più importante l'hanno vinto loro, rivela quella che invece era una serissima preoccupazione, una loro quasi certezza: oggi si perde.

'NA PASSEGGIATA DE SALUTE
Il nulla ci fanno vedere in curva quellicheso'natiprima, così come il nulla fanno vedere in campo i loro beniamini. Partita mai in discussione, col pallino del gioco completamente nelle mani degli uomini di Garcia e con l'undici di Vlado intento a "fare il proprio gioco" rintanato nella propria metà campo. Così come l'ultima delle provinciali che viene a Roma a fare le barricate, la lazie prova a contenere e a ripartire negli spazi che spera di trovare, ma che questa Roma non le concede. È una Roma diversa questa, una squadra con un'idea di gioco, una chiara fisionomia e un carattere forte.
Primo tempo senza gol, che per quanto riguarda la Roma sembra essere la regola quest'anno, ma come già detto, la squadra non rischia nemmeno di subirne. La svolta è come al solito nel secondo tempo e nei cambi. Ljajic per Florenzi dopo 5 minuti è la mossa vincente. Con la Roma che attacca sotto la sua curva, il serbo sembra davvero in vena e con le sue giocate a supporto del Capitano e di Gervinho, spacca letteralmente la partita.
Ti immagini che abbastanza velocemente possa arrivare un gol realizzato da uno dei tre, ma accade quello che il sottoscritto aveva predetto 3 minuti prima: GOL DI BALZARETTI !
Liberi di non credermi, ma un cospicuo gruppo di tifosi seduto dalle mie parti in distinti sud, mi ha riconosciuto il giusto tributo. La bolgia che consegue al gol realizzato dal biondo terzino, non sembra aver fine. Le lacrime liberatorie del giocatore che corre sotto la curva, sono quanto di più toccante ci sia stato concesso di provare. Giustissimo il tributo che lo speaker gli regala, chiamando il pubblico a nominarlo più volte. C'è spazio per il tentativo di boato da parte della curva sbiadita al 71', andato inesorabilmente a male per il maggior "peso vocale" della parte romanista. E se poi il colpo di testa di De Rossi al 72' salvato da Marchetti, fosse entrato, avremmo assistito al primo suicidio di massa della storia del calcio. Sarebbero stati i primi anche stavolta...
C'è spazio anche per assistere all'espulsione più veloce del west, comminata a Dias entrato 3 minuti prima, per fallo da ultimo uomo su Totti e per vedere Borriello che entra al posto del Capitano al 45', giusto in tempo per incornare un perfetto cross di Balzaretti, purtroppo neutralizzato da Marchetti. La partita potrebbe anche finire qui, ma Ljajic si beve tutta la difesa biancoceleste finchè uno stremato Ledesma non lo mette giù in area: Rigore paa Riomma! Lo tira proprio lui, dopo un rapido conciliabolo col designato Strootman e segna il 2-0 spiazzando Marchetti. Finisce con qualche "Ma che siete venuti a fa" e con i "potevate resta' fuori a beve birra... era mejo!"


Parma-Roma 1-3

E CON QUESTA, FANNO TRE SU TRE!
Per le prime due non abbiamo voluto esultare più di tanto, nella convinzione che le avversarie, appena giunte in serie A, non fossero proprio "di rango" e quindi un giudizio sulle relative vittorie non sarebbe stato molto attendibile. Ma le due squadre incontrate finora dalla Roma, le neopromosse Livorno e Verona contro le quali la squadra di Garcia ha quasi "passeggiato", hanno oggi gli stessi punti della lazie. Per entrambe (anche per i cugini di campagna, prossimi avversari) una sconfitta e due vittorie nelle tre gare finora disputate. In pratica hanno perso solo contro la Roma. Ad ogni modo, se per le prime due vittorie giallorosse c'era il dubbio sulla consistenza della squadra avversaria, possiamo dire che stasera, in questo posticipo monday night che tanto non ci piace, l'impegno riservato alla Roma sembrerebbe, almeno sulla carta, un tantino più arduo.
Pur riconoscendo la bontà del lavoro dell'allenatore e della squadra, notandone i miglioramenti nel gioco e soprattutto negli atteggiamenti, il nostro giudizio è comunque sospeso. Vedremo e giudicheremo quando gli impegni saranno più importanti... iniziando da domenica prossima.

BREVI CONSIDERAZIONI
Altra grande prestazione del Capitano che arriva a 228 gol in serie A, ma ormai questo non fa più notizia.
Ljajic in serata no. Sbaglia quasi tutti i palloni che tocca, non salta mai l'uomo e s'intestardisce a giocare da solo anche quando il passaggio al compagno sarebbe la cosa più semplice e più facile. Se ne accorge Garcia che dopo il gol di Florenzi lo sostituisce con Gervinho, non proprio perfetto neanche lui, ma sicuramente più determinato, meno evanescente e con il merito di procurarsi il rigore che chiude i giochi.

Due parole anche su Strootman. Questo è decisamente un grande acquisto, forse il migliore del mercato giallorosso di quest'anno. Tanta grinta e tanta corsa, ma soprattutto buoni piedi e grande visione di gioco. Se ne accorge anche Marocchi (seconda voce del commento SKY) che nota, oltre alle qualità suddette, una grande "velocità di pensiero" nel capitano della nazionale olandese.
Il rigore che chiude i conti e sancisce la vittoria per la Roma, lo tira proprio Strootman. Vorrebbe calciarlo Borriello, ma dalla panchina arrivano indicazioni chiarissime sul rigorista designato. Strootman contro Mirante: breve rincorsa e cannonata sotto la traversa che fa gridare "GOOOL" ai molti tifosi che gremivano lo spicchio di curva a loro riservato e fa saltare dalle poltrone quelli che seguivano da casa. Una sensazione stranissima, un brivido lungo la schiena per chi per un attimo, in quel rigore calciato così, con quella potenza, ha ricordato qualcuno... un grande Capitano.

E DOMENICA, DERBY
Ci arriviamo nella maniera giusta. Con tre vittorie che valgono il primato in classifica in coabitazione col Napoli, dopo tre belle dimostrazioni di squadra, come ama ricordare Garcia. Niente proclami, nonostante il continuo stuzzicarlo dei cronisti, con il riferimento sempre pronto a quel 26 maggio. Ha capito subito l'atteggiamento giusto da adottare qui a Roma. Speriamo soltanto che questa settimana il Capitano non ricada nelle provocazioni di qualche pennivendolo, o di qualche inviato speciale in cerca di scoop e non risponda alle solite domande trabocchetto sul derby e sulla lazie. Troppo facile poi immaginare i soliti titoloni su di lui e le solite cattiverie dei burini...
Non scherziamo, questo lo dobbiamo vincere noi ! DajeRomaDaje !!!


Roma-Verona 3-0

ANCHE LA SECONDA PERÒ...
"BUONA LA PRIMA" titolavamo domenica scorsa dopo l'esordio di campionato a Livorno. Buona, anzi meglio la seconda, ci sentiamo di dire oggi, dopo aver visto "dal vivo" la Roma.
Contro il Verona, già giustiziere del Milan alla prima di campionato, la squadra di Garcia centra la seconda vittoria in altrettante partite. Neopromossa e avversaria non proprio irresistibile, la formazione scaligera sulla carta, ma... andatelo a dire ad Allegri. E comunque qui due successi nelle prime due gare non li vedevamo da qualche anno (campionato 2007-2008), quando le vittorie furono addirittura tre nelle prime tre giornate.
Dopo sei anni quindi, prima della consueta sosta per la Nazionale, la Roma è a punteggio pieno insieme a Napoli, Inter, Fiorentina e Juventus. Ci rivediamo tra due settimane: lunedì 16 settembre ore 20.45, stadio Tardini per Parma-Roma e... chissà.
Pur se a fatica, cerchiamo di tenere i piedi ben saldi per terra. La voglia di esultare e di sognare traguardi importanti per la nostra Roma, è davvero tanta, ma i voli pindarici e le facili illusioni non troveranno, per il momento almeno, spazio in queste pagine.

LA PARTITA
Desolante lo "spettacolo" della curva sud deserta a causa della squalifica inflitta dal giudice sportivo per i "bu" indirizzati a Balotelli nel Milan-Roma della scorsa stagione. Desolante come la decisione di punire 13000 persone per le colpe di qualche decina di incivili.

Difesa attenta, fasce ben presidiate, centrocampo fosforo e polmoni, attacco imprevedibile. Bella, compatta, vogliosa di far bene e concentrata questa Roma, ma soprattutto... paziente. Pazienza ci sembra la parola più utilizzata dall'allenatore giallorosso e così come nelle interviste del dopo Livorno, Garcia la ribadisce quale dote fondamentale che una squadra deve avere per vincere certe partite. Eh già, ne abbiamo viste e ne vedremo ancora di squadre che vengono a Roma solo per difendersi. Barricate e linee serrate anche oggi, infatti. Sbarramenti difficili da superare, soprattutto (a parer nostro) se non hai in campo un centravanti d'area. Il trio d'attacco Totti, Gervinho e Florenzi, con la grande mobilità e i continui cambi di posizione non dà punti di riferimento alla difesa scaligera, ma la scarsa presenza in area dei tre suddetti, probabilmente pregiudica il tap-in di alcune situazioni, o addirittura non fornisce la soluzione all'eventuale cross dal fondo. Magari con un centravanti "vero" avremmo chiuso il primo tempo in vantaggio di tre o quattro gol, vista l'enorme mole di gioco sviluppata lì davanti e le tante occasioni. Magari, forse, ma non sicuramente, quindi non ci lamentiamo. Perchè finora almeno, nei secondi tempi la Roma segna e poi dilaga. La pazienza che predica Garcia e che la squadra sembra iniziare a recepire, è forse la dote che manca a noi tifosi giallorossi. Ma dopo due anni come questi ultimi appena passati, forse anche i tifosi del Barcellona morderebbero il freno.

NESSUNA SANZIONE PER RUDI, MA...
Il giudice sportivo non punisce Garcia per la telefonata dalla panchina di domenica scorsa, ma aspettiamoci sanzioni esemplari, ferme condanne e sproloqui vari contro Roma e i romani nei prossimi giorni per quanto invece è successo dopo la partita: l'agguato al pullman del Verona che lasciato lo stadio e arrivato sulla tangenziale, è stato colpito dai sassi lanciati da sedicenti ultrà della Roma. Nessuna ferita fortunatamente per i passeggeri, ma il Verona è stato costretto a trascorrere la notte a Roma.
Ferma restando l'assoluta condanna ad un infame e inaudito gesto che poteva causare danni ben più gravi di un finestrino rotto, auspichiamo che le colpe di pochi non pegiudichino la libertà di molti.


Livorno-Roma 0-2

BUONA LA PRIMA
La Roma infrange finalmente la tradizione negativa della prima di campionato. Da qualche anno solo pareggi e sconfitte negli esordi. Era dal 2007 che non si vinceva la prima, più esattamente da un Palermo-Roma con Spalletti in panchina. Anche quella volta finì 0-2.

Buona, ad ogni modo, la Roma stasera, ma a nostro avviso non ancora giudicabile, vista la scarsa vena mostrata dall'odierna avversaria, la neopromossa Livorno. Ordinata, attenta e sulla buona strada per diventare "squadra" soprattutto negli atteggiamenti, così come predica e come vorrebbe Garcia, il quale volutamente non parla e non elogia mai i suoi singoli, ma che a domanda risponde sempre parlando dell'idea di "gruppo" che sta tentando di infondere nei suoi e che vorrebbe vedere concretizzata sia in campo che fuori.

LA PARTITA
Col pallino del gioco completamente nelle mani (o meglio nei piedi) della compagine giallorossa, c'è voluta più di un'ora per aver ragione della volenterosa, ma decisamente scarsa squadra toscana. Diverse le occasioni create dalla Roma per passare in vantaggio, ma la porta difesa dal giovane Bardi sembrava destinata a rimanere inviolata, con i mostri di una mancata vittoria che sembravano già palesarsi all'orizzonte, salvo poi sparire dopo i due lampi al 65' e al 67' dei romani e romanisti De Rossi e Florenzi. Proprio loro... Che sia un segno?
Roma sicuramente da rivedere, ma da elogiare stasera per la pazienza con la quale ha continuato a macinare gioco contro un Livorno disposto da Nicola in perfetto stile "grande muraglia", con una sorta di 5-4-1 che vedeva il solo Paulinho in avanti, peraltro ben controllato a turno da Castan e Benatia... forse un po' poco per sperare di uscire imbattuti.

BENVENUTO IN ITALIA, RUDI
Le solite solerti telecamere, poco prima dell'intervallo, ci fanno vedere Rudi Garcia mentre dalla panchina è al telefono con Bompard, l'assistente che come d'abitudine durante il primo tempo osserva la partita dalla tribuna, per riferire all'allenatore. I telecronisti, evidentemente a conoscenza delle suddette abitudini, trovano immediatamente l'articolo del regolamento che vieta questo genere di comunicazioni telefoniche e dopo averlo reso noto in diretta, lo ribadiscono anche nel post partita all'allenatore che ammette la propria "colpevolezza", dicendo che per lui non c'è niente di illegale e che in Francia questa pratica è permessa. Peccato non aver visto in passato lo stesso accanimento di telecamere e la stessa "sete di giustizia" anche in altre simili occasioni, con altri allenatori sicuramente più mediaticamente e politicamente protetti, ma ugualmente avvezzi alla comunicazione via telefono cellulare... benvenuto in Italia, Rudi.