IL PIANTO (LAZIALE) FRUTTA
La designazione di Tagliavento, dopo gli ignobili (e immotivati) piagnistei dei laziali, da oltre due anni sempre sconfitti nei derby e per forza di cose bisognosi di trovare una motivazione/giustificazione alle 5 batoste consecutive ed alla palese inferiorità della loro squadra, doveva per forza di cose far presagire qualcosa. Chi capisce di calcio italiano lo sa, lo sa come vanno queste cose... Si piange, ci si lamenta, si lanciano accuse, si evocano fantasmi, si parla di complotto (per i laziali è GOMBLOTTO) ai propri danni e alla fine qualcosa arriva. Le "grandi", la storia di Juve, Milan e Inter ce lo insegna, dopo i lamenti ottengono sempre soddisfazione, per le piccole invece c'è da aspettare un po', ma dai e dai alla fine il pianto paga quasi sempre.
E infatti ce l'hanno fatta. I poveri rappresentanti della nullità laziale, coi loro pianti, con le loro lamentele, con le loro interviste, con le loro trasmissioni, a influenzare quello considerato da molti l'extraterrestre delle giacchette nere, quel Tagliavento miglior arbitro italiano, ma che da stasera torna decisamente sulla terra dei Rosetti, dei Morganti, dei Racalbuto... condizionato dalle pressioni laziali e ridimensionato da una prestazione, a parer nostro, assolutamente insufficiente.
Una conduzione della gara praticamente a senso unico, con ammonizioni sistematiche comminate ai giallorossi giudicati fallosi, a fronte di "simpatici rimbrotti" riservati invece ai laziali colpevoli di falli pressochè identici se non peggiori. Nel registro dei cattivi di Tagliavento compare subito Perrotta, ammonito dopo neanche 5 minuti, al primo intervento, peraltro neanche così pericoloso, seguito da Osvaldo (l'unico a meritare il giallo, per essersi tolta la maglietta in occasione del gol, scoprendo quel "VI HO PURGATO ANCH'IO" che tanto ci è piaciuto, ma che sarebbe stato meglio mostrare a fine partita) da De Rossi e Cassetti, per finire con la chicca del rosso diretto a Kjaer, dove il giallo per un fallo quasi inesistente, in occasione del generoso rigore sul tuffatore Brocchi, sarebbe stato già tanto... Di contro, restano impuniti e liberi di imperversare i soliti: Ledesma, Brocchi (unico laziale ad essere ammonito... ma a 20' dal termine), Biava e Diaz, autentici randellatori per tutta la partita dei vari Pjanic, De Rossi, Gago, Bojan e Osvaldo. Per quest'ultimo poi, tartassato e maltrattato a turno dai centrali biancazzurri, mai un fallo fischiato a favore, ma tutti inspiegabilmente contro. Inspiegabile Tagliavento fino all'ultimo, al 90' quando si era sull'1-1, quando ferma inspiegabilmente Osvaldo, reo a quanto pare di essersi ben liberato dal suo francobollatore, mentre si involava solitario verso la porta laziale e verso la doppietta che l'avrebbe consegnato alla storia giallorossa.
FACCIAMO DEL BENE
Guardiamo il lato positivo: abbiamo salvato Reja dal linciaggio dei suoi stessi tifosi. Non gli avrebbero perdonato un'altra, l'ennesima per lui, sveja conto la Roma. E poi, in fondo, dopo ogni 5 ne possiamo dare uno in omaggio.
A noi la Roma ci è proprio piaciuta per tutto il primo tempo, quando ha potuto giocare numericamente alla pari, superando in tutto gli avversari. Ma a parte lo sbandamento nei primi minuti della ripresa che costa rigore e espulsione, Roma buona anche in inferiorità, dove non si smarrisce mai e mantiene sempre la sua indole offensiva, restando pericolosa fino alla fine. Per cui, nulla da rimproverare ai nostri, se non una maggiore "cattiveria" e concretezza soprattutto sottoporta. Vale per il prossimo.