TRASFERTA DIFFICILE.
Genova, stadio Luigi Ferraris, noto anche con il nome di Marassi, dal nome del quartiere che lo ospita. Un campo storicamente poco favorevole alla Roma (eccezion fatta per quell'8 Maggio 1983).
Presupposti non proprio incoraggianti, soprattutto in considerazione di quanto accaduto negli ultimi anni: contro il Genoa è stata l’ultima trasferta di Spalletti, è stata anche l’ultima partita di Ranieri e pure per Luis Enrique, Genoa segnò un’altra sconfitta ingiustissima. A conferma delle preoccupazioni della vigilia, i primi 20 minuti di partita segnano il completo blackout della Roma e il Genoa meritatamente in vantaggio di due gol, grazie alle reti di Kucka e Jankovic.
REAZIONE GIALLOROSSA.
La sveglia la suona prima Stekelenburg, che dopo essere capitolato due volte senza particolari colpe, mostra tutta la sua classe salvando prima su Borriello e poi su Kucka, la porta giallorossa. Al resto ci pensa poi il Capitano, che con il suo gol numero 217 dà inizio alla rimonta giallorossa. Da quel momento in poi, in campo ci sarà solo la Roma. Dopo la perla di Totti, la splendida doppietta di Osvaldo e il sigillo finale by Lamela. In mezzo... tanta, tanta Roma.
Seconda vittoria di seguito quindi, ma la cosa non ci lascia tranquilli. Quei primi venti minuti da incubo, sono una replica delle ultime partite (Juventus e Atalanta). Se con i bergamaschi è andata bene, con i bianconeri il blackout l'abbiamo pagato caro. Stesso dicasi per i primi 20 minuti di Marassi, che hanno permesso alla squadra di De Canio di travolgerci con troppa facilità e condannarci alla sconfitta.
Piedi per terra quindi: c'è ancora molto da lavorare.