LA FURIA DI SPALLETTI
"Bisogna essere realisti: 2 a 0 all'andata, 2 a 0 al ritorno... zitti e a casa.
E guai a chi è sollevato dalla prestazione". Con queste parole, Spalletti nel dopo partita stigmatizza e avvisa i "naviganti" sui pericoli che si corrono cercando alibi alle sconfitte, o accontentandosi di aver fornito una buona prestazione nonostante il risultato negativo. Conta il risultato ed è con questo che bisogna fare i conti. Perdere stasera, dopo aver avuto 5 o 6 occasioni nitide per passare in vantaggio, contro forse il peggior Real Madrid degli ultimi anni, non può rappresentare motivo di orgoglio. Semmai, al contrario, di profondo rammarico.
Non aver segnato nemmeno un gol nella doppia sfida, al netto delle ingiustizie arbitrali subite all'andata, ci lascia un sapore decisamente amaro. Una doppia sconfitta in questo ottavo di Champions, che con un po' di carattere e di convinzione in più, poteva tramutarsi in una doppia vittoria. L'arbitro "vero" che abbiamo auspicato nel dopo Roma-Real, non è servito. Ci hanno pensato i vari Dzeko e Salah a mangiarsi 3 gol facili facili ed un Keylor Navas in grande spolvero, che ha negato la gioia del gol ai vari Manolas, Florenzi e Perotti.
QUESTIONE DI MENTALITÀ
Sconfitta pesantissima e dura da digerire alla luce delle occasioni create, con la Roma padrona del campo per un'ora abbondante. Sconfitta meritata in virtù della scarsa determinazione con la quale, le suddette nitide occasioni, sono state affrontate dagli attaccanti giallorossi. Di contro, due occasioni limpide sono capitate al Real e in due gol sono state tramutate. La differenza di "cattiveria" e di mentalità tra le due squadre è lampante. Vince chi la butta dentro e non chi crea più occasioni. Il resto è fuffa.
Speriamo di rivederci l'anno prossimo, magari migliorati nella mentalità e nel carattere. Nel frattempo... Daje Roma Dajeee !!!
Sandro