NEL SEGNO DEI FARAONI
El Shaarawy e Salah prima pareggiano, poi ribaltano e alla fine chiudono la pratica Chievo, lasciando a Dzeko la quinta ciliegina sulla torta di oggi. Straordinari i nostri faraoni, quasi perfetti così come il resto della squadra che oggi ha sbancato a Verona.
Una partita, questo anticipo del sabato, che alla vigilia veniva considerata senza storia, viste le differenze di valori e soprattutto di motivazioni in campo. Pronostico che l'undici di Maran, onore a loro, ha provato a ribaltare con grande determinazione. Per ben due volte in vantaggio, sfruttando gli errori di una difesa giallorossa un po' troppo allegra oggi, il Chievo deve soccombere alla fine dei 90' non per suoi demeriti, ma per i grandi meriti di una Roma che non ha mai mollato di un centimetro.
Un'altra bella prova giallorossa, se togliamo i due errori difensivi sui due gol subiti, che la Roma e Spalletti vincono, tenendo a distanza il Napoli che giocherà subito dopo e avvicinandosi alla juve che giocherà domani il secondo matchball consecutivo, in casa col Crotone.
ENTRA IL CAPITANO
Dzeko ha appena segnato e la Roma sta meritatamente vincendo per 5-2 una partita che non ha più niente da dire. Lo stadio intero (non solo la parte romanista) invoca l'ingresso in campo di Francesco Totti che da un po' aveva iniziato il riscaldamento. La palla va fuori, corner per il Chievo e Spalletti può finalmente far entrare il Capitano al posto di Dzeko.
Corner per il Chievo quindi, ma le telecamere indugiano sul Capitano che entra, così come gli sguardi di tutto lo stadio, terna arbitrale compresa, che non vede il netto fuorigioco con cui Inglese segna il terzo gol del Chievo. Potenza di quello che "lo conoscono solo dentro il GRA". Pochi minuti per Lui, purtroppo. Poche occasioni per far stropicciare ancora gli occhi al mondo intero con la sua classe, ma non importa. La sua grandezza l'abbiamo già vista e vissuta per 25 anni tutti GIALLOROSSI. Un Capitano, c'è solo un Capitano.
Daje Roma!
Sandro