DI RIGORI FACCIAMO PARLARE GLI ALTRI
Una settimana a parlare solo dei rigori dati alla Roma (che fossero tutti sacrosanti era un dettaglio trascurabile), una settimana ad indirizzare l'opinione pubblica e di riflesso (ma non troppo) anche quella arbitrale, evitando accuratamente di parlare (per dirne una) di come la sua Inter ha vinto nell'ultima uscita, grazie ad un rigore NETTISSIMO negato al Bologna.
Risultato delle esternazioni del (ex laziale) tecnico dell'Inter: la contestazione di tutto lo stadio pressoché continua nei confronti di ogni decisione presa da Tagliavento. Ironia della sorte, la protesta più veemente e anche l'unica giustificata stasera, è un calcio di Strootman sul piede di Eder, nel tentativo di rinviare un pallone in area. Si era al minuto 28, sullo 0-2 e con il rigore la partita, così come accadrà qualche minuto più tardi col gol di Icardi, si poteva riaprire... Sì, ma non si è riaperta!
TROPPO PIÙ FORTI
Una settimana a leggere e a sentir parlare di "spareggio Champions", di un'Inter che avrebbe giocato alla pari con la Roma, di dichiarazioni social/media nerazzurre dello stesso minaccioso tenore e poi in campo vedi una sola squadra, quella giallorossa. 90' di gioco perfetto in tutte le sue fasi e una dimostrazione di forza fisica, mentale e di organizzazione, che non ha lasciato scampo all'armata brancaleone imbottita di centrocampisti, messa in campo stasera da Pioli.
Una difesa a 3 praticamente
perfetta e punita al primo e unico errore della partita; due laterali che comandano le proprie fasce e annullano i diretti avversari; un centrocampo che possiamo tranquillamente dire tra i primi in Europa ed un attacco che comprende il capocannoniere della serie A, il vice campione d'Africa e l'uomo da 100miloni di euro inventato nel ruolo da Spalletti.
L'Inter dei cinesi che spendono decine di milioni e comprano giocatori come fossero caramelle, in barba a quel fair play finanziario che solo la Roma sembra debba rispettare, è stata annientata, annichilita in ogni zona del campo, in ogni duello, da una Roma forte, prepotente, arrogante e spavalda, come quella che prima era solo nei sogni di noi vecchi cuori giallorossi. Daje Romaaa!
Sandro