SE TORNASSI INDIETRO...
A fare notizia nelle varie testate e nei social, non è la grande vittoria della Roma, ma ancora una volta il mancato ingresso in campo di Totti. La scelta di Spalletti di far entrare Peres al posto di Dzeko al 38' e non il Capitano, scatena l'ennesima critica nei confronti dell'allenatore.
"Se tornassi indietro non verrei mai ad allenare la Roma". Con queste parole, Spalletti spiega il proprio disagio nel lavorare in questo ambiente e sancisce con ogni probabilità il suo addio a fine anno. E non lo fa dopo una sconfitta, bensì dopo una grandissima vittoria giunta su un campo storicamente poco generoso con noi. Lo fa dopo l'ennesima domanda, dell'ennesimo cronista che gli domanda per quale motivo non ha fatto entrare Totti per fare passerella, forse la sua ultima, alla "Scala del calcio", nemmeno dopo i cori dei tifosi giallorossi in trasferta e la comparsa nella curva milanista di uno striscione che omaggiava il nostro straordinario Campione.
Una storia, quella delle domande su Totti e non sulla partita appena giocata, che si ripete in ogni dopo gara. La critica a Spalletti arriva se non fa entrare il Capitano negli ultimi 7 minuti di gara oggi, ma sarebbe arrivata anche se avesse deciso di farlo entrare, macchiandosi del reato di lesa maestà per averlo fatto giocare (solo) pochi minuti.
UNA GRANDE VITTORIA!
La Roma resta seconda, a -7 dalla juve ed a +1 dal Napoli, grazie ad una prova sontuosa a San Siro, nel posticipo serale. Troppo più forte di questo Milan, la squadra di Spalletti. La Roma domina la scena controllando agevolmente le velleità dell'avversaria, concedendosi il lusso di sprecare, colpendo anche due pali (sono 21 quest'anno!) e superando quattro volte (l'ultima su rigore) il migliore dei rossoneri in campo stasera: il portiere Donnarumma.
Per la pima volta dopo più di 60 anni, non accadeva dal 1954/55, la Roma vince tutte e quattro le partite con le milanesi. In particolare, nelle due trasferte meneghine, per i giallorossi 7 gol fatti e solo 2 subiti. Uno score che ad altre latitudini farebbe esultare dal primo all'ultimo tifoso, ma che qui a Roma viene apprezzato come un riccio nelle mutande. Qui si continua a tifare per Spalletti o per Totti, ma non per la Roma.
Daje Roma!
Sandro