Romamor - Campionato Serie A 2016/2017 - Roma-Sassuolo

LA PROVA CHE ASPETTAVAMO
Il mancato passaggio ai quarti di Europa League poteva avere effetti devastanti sulla Roma. La partita giocata giovedì con notevole dispendio di energie fisiche e mentali, non lasciava tranquilli, soprattutto considerando il valore dell'avversaria Sassuolo. Paure confermate fin dal fischio d'inizio di questo posticipo serale, vista la veemenza, la corsa e la grande qualità degli attacchi della squadra di Di Francesco che passa addirittura in vantaggio dopo 9' con uno degli obiettivi del mercato di gennaio giallorosso: Defrel.
Una mazzata che in altri tempi avrebbe tagliato le gambe ai nostri e che invece viene subito metabolizzata dall'undici di Spalletti. Un bel gol di Paredes pareggia i conti e rimette le cose a posto dal punto di vista numerico, ma lascia la partita in bilico, giocata a viso aperto da entrambe le squadre e con diverse occasioni da ambo le parti.
La svolta arriva in pieno recupero, con Salah che ribadisce in rete la respinta di Consigli sulla conclusione di El Shaarawy ben lanciato da un tracciante di Fazio. La ripresa vede lo stesso canovaccio dei primi 45', ma la Roma sembra essere più nella partita rispetto al Sassuolo. L'entrata in campo di Dzeko al 15' sposta definitivamente gli equilibri e il gol con cui mette al sicuro il risultato mette in pratica la parola fine all'incontro. La Roma resta seconda a -8 dalla Juve e +2 dal Napoli, vittoriose entrambe oggi pomeriggio.

IO STO CON SPALLETTI !!!
Sfido chiunque (CHIUNQUE!) a dover misurare ogni sua risposta, ogni frase, ogni parola pronunciata di fronte ad un provocatore di professione (quello che qui chiamano giornalista) libero di entrare a Trigoria e partecipare alle conferenze stampa con licenza di fare domande a metà tra il provocatorio e l'offensivo, spalleggiato "nell'esercizio delle proprie funzioni" da un ordine che tutela i propri membri (nomen omen) sempre e comunque, ma soprattutto dai colleghi giornalai e radiolari romani.
A torino (l'esempio che viene da fare è sempre lo stesso... che strano eh?) certi giornalisti non entrerebbero nemmeno. E se qualcuno osasse tanto, l'intervento della società sarebbe durissimo, anche nelle sedi "inopportune" e il colpevole di lesa maestà subirebbe conseguenze indimenticabili. Qui a Roma invece, se un allenatore provocato e preso di mira di continuo accenna a rispondere per le rime al pennivendolo di turno, scendono in campo i colleghi di casta e addirittura l'ordine dei giornalisti, che "ammonisce" e promette denunce verso chi osa offendere la categoria.
Volendo fare un confronto con la squadra che ci precede in classifica e si appresta a "vincere" (le virgolette non a caso...) il suo sesto scudetto consecutivo: Allegri deve fare solo l'allenatore e non il difensore delle proprie idee di calcio, della società che lo stipendia e dei giocatori che mette in campo, o lascia in panchina...

In cuor mio spero in un'inversione di tendenza da parte dell'AS Roma, che finalmente prenda posizione in difesa del proprio allenatore, mettendolo nella condizione di resistere al fuoco di fila di questi squallidi personaggi, ma le parole che ho sentito pronunciare a Spalletti ieri ai microfoni delle varie televisioni, mi fanno pensare che la situazione rimarrà tale e quale e quindi a fine anno lascerà la sua creatura.
Spero di sbagliarmi. Daje Roma!
Sandro