UNA GIUSTA SCONFITTA
Se entri in campo convinto di fare una passeggiata di salute, o in qualche modo sottovaluti l'avversaria, rischi di uscire sconfitto da qualsiasi campo e in qualsiasi sport.
Non ci è dato sapere se questo è avvenuto stasera, se la Roma ha sottovalutato l'impegno, o se si è trattato semplicemente di una serata storta (all'ottava partita in un mese ci può stare), ma sta di fatto che "quelli" hanno preparato e interpretato meglio la sfida di semifinale. Niente di geniale, intendiamoci. Inzaghi non ha inventato niente, ha giocato nell'unico modo possibile con gli uomini a sua disposizione e contro un'avversaria fortissima e in grado di fare 4 gol a tutti. Ha imbottito la squadra di centrocampisti e difensori, intasando l'area davanti a Strakosha, chiudendo tutte le linee di passaggio romaniste e lasciando il solo Immobile in avanti, pronto a sfruttare le ripartenze. Mettici pure la non felice serata di Fazio e dei suoi due compagni di reparto... e il gioco è fatto. Il palo (esterno) colpito da Salah e le occasioni fallite da Dzeko, o salvate da Strakosha, non bastano a cambiare i giudizi sulla Roma decisamente insufficiente che abbiamo "ammirato" stasera.
MA NON È FINITA
Festeggiano loro alla fine dei 90'. Ne hanno ben donde, perchè erano 4 anni (1375 giorni) che non vincevano un derby e perchè da quel 26 maggio, nei successivi sette derby giocati, avevano collezionato 5 sconfitte e appena 2 pareggi, incassando 14 gol e segnandone solo 4.
Festeggiano perchè da sfavoriti della vigilia, hanno battuto la squadra che più di tutte soffrono, quella che seguono più della propria. La squadra che porta il nome della città Capitale d'Italia, quella città che da 107 anni loro non rappresentano.
Festeggiano in campo e soprattutto fuori (i social-sbiaditi possono finalmente ricomparire e dare sfogo a tutte le frustrazioni accumulate negli ultimi 4 anni), sicuri di aver centrato l'obiettivo della finale. Per carità, questo 2-0 è un risultato che pesa maledettamente, ma c'è un'altra partita da giocare. C'è il ritorno tra un mese, nel caso qualcuno non lo ricordi. Una partita nella quale noi tifosi vecchia maniera, siamo certi vedremo un'altra Roma e la vedranno anche loro.
Daje Roma!
Sandro