QUASI UNA SCONFITTA
Quando subisci un gol a cinque minuti dalla fine, il rimpianto è d'obbligo. Ma quando dopo poco più di un'ora ben giocata, ti rintani nella tua metà campo e ti consegni all'avversario, il gol prima o poi lo prendi (ti chiami Roma, ricordatelo!). Buon gioco in mezzo al campo, con Strootman al centro, coadiuvato da Pellegrini e Gerson ai lati e grande tranquillità difensiva, con i soliti 4 titolari. Almeno per la prima ora di gioco, passata la quale con l'uscita di Gerson e poi di El Shaarawy, entrambi per affaticamento muscolare, abbiamo assistito ad un monologo nerazzurro.
Se la sconfitta nella partita di andata fu ingiusta per i mille motivi che è inutile ricordare, questo pari di oggi al Meazza si può accettare, considerando che eccezion fatta per l’azione che ha portato El Shaarawy al gol (che se proprio vogliamo essere obiettivi, di azione non si potrebbe parlare, visto che l'assist per El Shaarawy l'ha fatto Alisson...) la Roma non è mai riuscita ad impensierire seriamente Handanovic. Tutto il contrario invece, per quanto riguarda il nostro Alisson, autentico protagonista della partita con una serie di interventi super, prima di essere costretto a capitolare per colpe non sue.
BRAVO DI FRANCESCO!
Si becca le sue belle critiche a fine partita, per i cambi effettuati e per il "segnale" di resa che avrebbe mandato alla squadra inserendo due difensori (Peres e Jesus) al posto di Gerson e El Shaarawy. Si becca le critiche per un gol preso all'86' grazie ad una serie di errori della difesa e di certo non suoi: Peres che lascia Brozovic libero di crossare su indicazione di Nainggolan (a lui ce penso io, tu scala su Perisic) e la coppia Fazio Manolas che fa saltare (e segnare!) libero come l'aria, il non proprio gigantesco Vecino.
Nessun elogio invece, per essere riuscito a schierare una squadra capace di andare in vantaggio e di tener testa all'Inter per almeno 70 minuti, nonostante le numerose assenze e soprattutto nonostante le voci di mercato che danno in partenza la metà della rosa titolare.
Daje Roma!
Sandro