Romamor - Campionato Serie A 2017/2018 - Roma-Napoli - Analisi e commento della partita

VINCE IL NAPOLI, MA...
Anche stasera, nonostante le speranze di recupero legate alla sosta per le partite di qualificazione delle nazionali, Di Francesco è costretto a fare i conti con le assenze. All'ottava di campionato la Roma non può ancora contare sui due acquisti più importanti e più onerosi del mercato estivo: Schick e Karsdorp (quest'ultimo convocato oggi per fare numero in panchina), ai quali si uniscono gli infortunati Defrel (5+15 milioni spesi anche per lui), Strootman ed El Shaarawy (grazie Italia e grazie Ventura), oltre all'assente di lungo corso Emerson Palmieri.

Contro un Napoli al completo, che al terzo anno di Sarri gioca a memoria e attualmente comanda con merito la classifica, con la seconda miglior difesa e soprattutto il migliore attacco del campionato (nelle 7 partite fin qui giocate hanno fatto almeno 3 gol a tutti, 4 alla lazie. ndr), Di Francesco, che a dispetto del suo collega guida da soli 3 mesi (giusto ribadirlo) la Roma, avrebbe avuto bisogno forse di qualche ricambio in più. Lui invece, a fine partita non accampa scusanti per le tante assenze e dice, riguardo un primo tempo lasciato completamente agli avversari: "...Siamo stati troppo rispettosi, mi aspettavo maggiore aggressività e malizia, ma sono soddisfatto della partita dei miei, contro una squadra che è più avanti di noi..."

Ciononostante, la vittoria dei partenopei giunge sì dopo un predominio pressoché assoluto dei primi 45', ma solo grazie ad uno sfortunato errore di De Rossi, che libera al 20' Insigne autore dell'unico gol della partita. Il secondo tempo ha visto una Roma diversa, che ha comandato le operazioni e concesso solo qualche contropiede agli avversari, producendo diverse palle gol e colpendo come purtroppo spesso accade quest'anno, due legni con Fazio e Dzeko. Alla fine dei 90 il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, ma come dicono quelli bravi: il calcio è questo.

TROPPI INFORTUNI
Dopo un'ora di gioco, Manolas finisce la sua partita a causa dell'ennesimo infortunio muscolare (stiramento all‘adduttore sinistro) in casa Roma. Un'altra pesante tegola che ci cade in testa, in vista dell'impegnativa trasferta di Champions a Londra contro il Chelsea.
Ma non sarà il caso iniziare a farci qualche domanda in società e magari trovare risposte, o meglio ancora, soluzioni al problema?
Alla maledizione dei legamenti crociati, che dall'avvento degli americani sembra accanirsi contro di noi, si aggiungono ogni anno infortuni muscolari che interessano sistematicamente le stesse parti anatomiche. L'anno passato a Trigoria si infortunavano tutti al soleo, un muscolo del polpaccio. Emerson, Vermaelen, Perotti, De Rossi, oltre al sempre presente in infermeria Manolas, alcune delle vittime. Quest'anno è edema, la parola ricorrente. Strootman, Schick, Pellegrini, El Shaarawy, per ricordarne alcuni. Quali possono essere le cause di questi guai ricorrenti?
Il mancato ritiro estivo in montagna e la relativa mancata preparazione atletica?
I campi di Trigoria? I troppi impegni ravvicinati (una partita ogni 3 giorni)?
Errati, pochi, o troppi esercizi fisici durante la settimana?
Fatture? Voodoo? Malocchio?

Daje Roma!
Sandro