RAMMARICO PER UNA ROMA BELLA DA MORIRE
Un pareggio, quello scaturito tra le prime due in classifica del gruppo C, che in fin dei conti va stretto alla Roma, forse la più bella Roma di questa stagione. Finalmente un approccio, quello che i giallorossi hanno avuto stasera e che l'allenatore aveva chiesto all'indomani dell'immeritata sconfitta col Napoli, di grande personalità. Un atteggiamento da grande squadra, un possesso palla pressoché continuo per tutta la partita ed un pallino del gioco sempre nelle mani (nei piedi) dei giallorossi. Sotto di due gol, grazie agli errori evitabili prima di Juan Jesus e poi di Peres, i ragazzi di Di Francesco hanno avuto il merito di non perdersi d'animo e di provare a riprendere una partita che stavano dominando.
Ci pensa Kolarov, con un'azione personale tutta classe e potenza, a suonare la carica e dimezzare lo svantaggio prima dell'intervallo, dopo che la Roma aveva già avuto più di un'occasione per segnare, la più grossa con Nainggolan.
La ripresa vede protagonista assoluto Edin Dzeko, che prima pareggia i conti con un sinistro al volo da antologia del calcio e poi addirittura porta in vantaggio la Roma con un'altra perla, deviando di testa la punizione calciata in maniera magistrale da Kolarov.
Il meritato vantaggio però, dura appena 5 minuti. Il tempo necessario per vedere l'ennesimo errore difensivo giallorosso della serata. Stavolta è Fazio, che lascia Hazard completamente solo al centro dell'area e libero di colpire di testa (dall'alto dei suoi 173 cm) per il l 3-3 finale.
Tre errori difensivi che costano alla Roma la vittoria che avrebbe meritato e che l'avrebbe proiettata in testa alla classifica del gruppo. Peccato!
Ma il contemporaneo pareggio dell'Atletico (che ha giocato in 11 contro 10 negli ultimi 20') a Baku, rivaluta innanzitutto la vittoria giallorossa di 3 settimane fa e soprattutto lascia la classifica invariata, con la Roma al secondo posto, con 3 punti di vantaggio sugli spagnoli.
LA PRIMA VERA DI GERSON
Una formazione che rispetto alla sfida col Napoli di sabato scorso, vede qualche cambiamento. Volti nuovi, da metà campo in su, per la Roma che scende allo Stamford Bridge con Strootman al posto di Pellegrini e Gonalons al posto di De Rossi. Ma la vera mossa a sorpresa che Di Francesco propone stasera, è Gerson. Il brasiliano bocciato a suo tempo da Spalletti e da gran parte dell'opinione pubblica, ma voluto fortemente quest'anno da Di Francesco e Monchi, parte titolare sul lato destro dell'attacco romanista a Stamford Bridge, in quella stessa posizione occupata allo Juventus Stadium nella scorsa stagione, ma con un esito sicuramente migliore. Una prestazione decisamente buona, quella fornita dal brasiliano stasera, per quantità e qualità. Si inizia forse ad intravedere quello che Sabatini aveva visto quando nel 2015 lo portò allora diciottenne a Roma.
LE ASSENZE...
I mezzi d'informazione locali e nazionali, con i vari "la Roma è fortunata ad incontrare un Chelsea orfano di Drinkwater, Kantè e Moses..." ci avevano frantumato l'apparato riproduttivo per tutta la settimana passata. Ma del fatto che la squadra campione uscente della Premiere League avrebbe affrontato (in casa sua) una Roma priva di Schick, Karsdorp, Manolas e Defrel invece, non c'è stata traccia nei titoli e soprattutto negli articoli e nei vari servizi televisivi sulla sfida di Champions.
Dettaglio trascurabile poi (sempre per i media di cui sopra), il fatto che oltre alle suddette assenze Di Francesco avrebbe avuto a disposizione, ma solo per la panchina perchè fisicamente non al meglio: De Rossi, Pellegrini,
Florenzi ed El Shaarawy (questi ultimi tre scesi in campo nell'ordine per: 21', 11' e 6').
Lecito chiedersi cosa potrà fare questa Roma, quando l'allenatore avrà a disposizione l'intero organico, ma soprattutto cosa vedremo/sentiremo/leggeremo.
LUIZ FANCULIZZA CONTE
In avvio di ripresa, nel tentativo di arginare le folate giallorosse, Conte toglie dal campo David Luiz, il quale non concorda con la scelta dell'allenatore e lo manda platealmente affanculo (le telecamere testimoniano impietosamente il vaffa del brasiliano). Chissà se adesso le radio londinesi (ma ce ne saranno di radio sportive locali lì?) e le testate giornalistiche sportive stigmatizzeranno e condanneranno per le prossime settimane/mesi/anni (come avviene per quello che di negativo succede alla Roma) il comportamento del riccioluto brasileiro.
Peccato però, solo un punto!
Daje Roma!
Sandro