IL TERZO INDIZIO: LA PROVA!
Della partita c'è francamente poco da dire. Una Roma padrona assoluta del campo e delle operazioni per tutti i 100' di partita, che nonostante le molte assenze domina, ma come al solito raccoglie molto meno di quello che semina. La disamina finisce qui.
Quello di cui invece bisogna parlare, purtroppo, è l'ennesimo sgarbo, l'ennesimo torto che questa squadra, questa società, è costretta a subire.
"Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova... speriamo di fermarci alla coincidenza", dicevo la scorsa settimana, commentando Lecce-Roma.
E invece, dopo i primi due di Bologna-Roma e Lecce-Roma, ecco arrivare il terzo indizio, quello peggiore, quello che per Agatha Christie "fa la prova".
Un'altra conduzione arbitrale che possiamo a dir poco definire "contro", quella offerta stavolta da Davide Massa della sezione di Imperia, con troppi episodi contestati dai giallorossi e che fin dall'inizio non lasciava presagire un epilogo positivo della partita. Su tutti, gli episodi salienti di una partita che anche il direttore sportivo Petrachi a fine gara giudicherà "falsata", sono tre:
- la mancata espulsione di Cigarini (che la laziale Morace, seconda voce SKY per l'occasione, a fine partita nominerà migliore in campo) per una forbice assassina su Diawara, "punita" con il solo giallo, ma che con ogni probabilità sarà causa dell'uscita dal campo dopo qualche minuto del calciatore guineano per la rottura del menisco;
- l'errata valutazione di un non fallo dello stesso Diawara, trasformata in punizione per il Cagliari, dalla quale scaturirà poi il rigore concesso ai sardi per "fallo di mano" di Mancini (fallo giudicato tale dal VAR, quello stesso VAR che domanica scorsa non concedeva alla Roma il rigore per un fallo di mano di Lucioni);
- gol di Kalinic non convalidato per una presunta spinta a Pisacane, della quale NESSUNO può valutarne l'entità e che l'arbitro non giudica (non si vedono braccio alzato per segnalare il fallo di Kalinic, né indicazione del centro campo per convalidare il gol), ma che sicuramente dalla regìa VAR arriva puntuale l'indicazione di annullamento.
Arrivati a questo punto, siamo ancora in tempo, dobbiamo auspicare un intervento deciso della società AS Roma, nei confronti delle istituzioni calcistiche. Questa squadra merita il rispetto di tutti: istituzioni e stampa in egual misura. Dei teatrini e delle più o meno velate perse per i fondelli, ne abbiamo piene le scatole.
E NON FINISCE QUI...
A nulla varranno le scuse e le assunzioni di responsabilità di Fonseca, che nel dopo partita si scusa pubblicamente per la sua reazione nei confronti dell'arbitro a fine partita. Il finale di gara, con le veementi (e giustificatissime) proteste di tutta la panchina giallorossa e del preparatore Nuno Romano in particolare, espulso anche lui dall'ineffabile Massa, verranno sicuramente giudicate e punite col massimo della pena, come sempre accade quando il giudice sportivo è chiamato a giudicare l'AS Roma. A nulla varranno i tweet del presidente Pallotta e le esternazioni di Petrachi, le quali dallo studio dell'emittente satellitare vengono trattate dai simpatici presenti con risate e perculate più evidenti, che velate.
Daje Roma!
Sandro