Romamor - Campionato Serie A 2019/2020 - Roma-Torino - Analisi e commento della partita

INIZIAMO MALE L'ANNO
Una sconfitta inopinata quanto immeritata, quella con la quale la Roma inizia (male) il 2020, confermando la sua tendenza negativa ai ritorni in campo dopo le soste natalizie.
Possiamo dire che la Roma ci ha messo molto del suo in questa sconfitta, fra errori nella fase difensiva che fino ad oggi è sembrata il vero punto di forza della squadra e soprattutto in attacco, dove non si è capito il confine tra gli errori dei giallorossi e le grandi parate di Sirigu. Di contro, il Torino ben messo in campo da Mazzarri, ha fatto la sua partita difendendo, pressando alto e attaccando in contropiede appena possibile, sfruttando a dovere la grande serata di Belotti.

Questa l'analisi per quelli che l'arbitraggio non deve essere un alibi. Poi c'è la mia, quella che invece dà all'arbitraggio un'importanza fondamentale, in questa sconfitta.

Quello che non è riuscito (fermare la Roma) ai suoi illustri colleghi nell'ordine contro Bologna, Lecce, Cagliari, Udinese, Spal e Fiorentina, partite già ampiamente trattate su queste pagine, riesce stasera al signor Di Bello della sezione di Brindisi. Sfacciatamente protagonista di un arbitraggio che ai più attenti e seduti vicino a me, per l'occasione in tribuna monte mario con una visibilità pressoché perfetta del campo, è sembrato scientifico fin dall'inizio e che ha condizionato e indirizzato la partita verso l'epilogo che conosciamo.

Quelli che "il regolamento parla chiaro" ci dicono che siamo esagerati, che è tutto regolare e che l'arbitro ha sbagliato pochissimo. Parole assolutamente condivisibili se ci avessero abituato negli anni all'applicazione totale e fedele dello stesso, in tutte le sue regole e soprattutto con tutte le squadre.

Tralasciando le ammonizioni evitate ai granata e quelle prontamente comminate ai giallorossi, passiamo direttamente al vantaggio del Toro con Belotti che arriva ben 35 secondi oltre il minuto di recupero concesso. Ci dicono (da regolamento) che il minuto di recupero parte in pratica 40 secondi dopo il 45' perché il gioco era fermo per le proteste della Roma dopo un fallo inesistente contestato a Veretout (ammonito nell'occasione). L'arbitro ha permesso la battuta del relativo calcio di punizione al Torino, facendo partire il minuto di recupero da quel momento. Ma t'immagini questa ferrea applicazione della regola che ne so... contro la juve o l'inter... o contro la lazio di Lotito?

Paradossale anche l'iter che assegna il rigore ai granata, con Di Bello (avvisato dal VAR) che interrompe un'azione potenzialmente pericolosa di Zaniolo, dopo che lo stesso Di Bello (a due metri dall'azione) aveva lasciato correre ritenendo ininfluente il tocco di mano di Smalling.

A dir poco stravagante poi, la gestione dei cartellini. I numeri alla fine dicono che la Roma finisce con 10 falli e 5 ammoniti (oltre al giallo a Fonseca per proteste), in pratica un ammonito ogni due falli. Il Torino invece solo 2 ammoniti nonostante 21 falli... che strano. Stranissima anche la mancata espulsione di Izzo al 70', per un evidentissimo e volontario fallo di mano che, interrompendo una potenziale azione pericolosa della Roma (3 contro 3 in area granata) con un arbitro più "attento" gli sarebbe costato il secondo giallo, a 20 minuti più recupero dalla fine... con un arbitro più attento.

Daje Roma!
Sandro