DISASTROSI
L'ennesimo atteggiamento sbagliato, troppo sufficiente e per niente determinato di quest'anno (o della nostra storia?), ci costa la quarta sconfitta nelle sette partite giocate di questo 2020. L'errore è stato forse quello di cercare di fare la partita attaccando a pieno organico, con l'atteggiamento di cui sopra, una squadra che memore della batosta dell'andata, avrebbe sicuramente preparato la sua gara attendista tenendo conto degli spazi che inevitabilnente avremmo lasciato. Spazi puntualmente ben sfruttati in occasione di tutti e quattro i gol, complici anche diversi errori individuali in difesa.
Un Mancini irriconoscibile, colpevole su tre dei quattro gol subiti, lontano parente di quello ammirato da inizio campionato fino alla sosta natalizia e che nel 2020 (ad eccezione del derby dove TUTTI sono stati perfetti) non si è più palesato ai nostri occhi. Effetto matrimonio?
Ma la difesa non è l'unico reparto colpevole oggi. Gli errori individuali commessi anche a metà campo e soprattutto in attacco, ci danno una volta per tutte la dimensione, sempre al netto delle assenze per infortuni, dell'organico attualmente a disposizione di Fonseca, il quale a fine partita un po' lo fa capire.
Dzeko (al suo gol numero 100 con la maglia della Roma) invece non ci gira intorno e lo dice in maniera diretta, rispondendo alla domanda: Cosa manca alla Roma per fare quel passo in più? “Forse un po’ di qualità, dobbiamo dirlo perché partite così dobbiamo vincerle. La squadra è forte ma per arrivare a vincere qualcosa bisogna vincere sempre, ci sono tanti giocatori esperti qui, ma ci sono anche giovani che devono capire che bisogna fare sempre di più non si vive di una sola partita. Uno o due giocatori non possono far vincere le partite: serve tutta la squadra e quindi dobbiamo dare tutti di più”. (cit. Repubblica.it)
DUE PAROLE SUL SOLITO ARBITRAGGIO
Fermo restando che le colpe di questa sconfitta sono tutte nostre ed esclusivamente addebitabili all'atteggiamento da bambole gonfiabili sfoggiato soprattutto nei primi 45', questa non vuole essere la ricerca dell'alibi o della giustificazione, ma l'ennesima denuncia di un arbitraggio che ancora una volta possiamo definire quantomai "severo", nei nostri riguardi. Falli puntualmente sanzionati e puniti col giallo, quando a commetterli sono i romanisti, così come puntualmente ignorati, quando gli autori vestono in neroverde. Non c'è spiegazione al computo finale dei cartellini, che vede per la Roma un totale di 7 gialli e un rosso conseguente (Pellegrini somma di ammonizioni) e solo un giallo per il Sassuolo. A volerla dire tutta poi, il primo gol del Sassuolo, quello che ha dato il via alla disfatta giallorossa, parte da una posizione di fuorigioco che i vari fermoimmagine dimostrano, ma che ovviamente al VAR giudicano regolare... però noi siamo piagnoni, si sa.
LA PRIMA SENZA FLORENZI
Il mercato di gennaio povero di occasioni per le ancor più povere casse giallorosse, porta a Roma tre acquisti "di prospettiva", tre giovani sui quali la Roma intende puntare per il futuro: Roger IBAÑEZ, Gonzalo VILLAR e Carles PÉREZ. Questo si poteva fare e questo il diesse Petrachi ha fatto. Speriamo bene. Nel frattempo, due dei tre hanno "assaggiato" oggi per qualche minuto il campo.
Ma soprattutto, dopo 18 anni (interrotti solo dall'esperienza a Crotone 2011-2012) tra giovanili, primavera e prima squadra dove ha totalizzato 226 partite giocate e 25 gol, il mercato di gennaio porta Florenzi a Valencia, con la formula del prestito secco e in teoria pronto a tornare a fine stagione. Scelta sua in vista del prossimo europeo e maturata ci dicono, dopo diversi colloqui con Fonseca, il quale non gli garantiva un posto "fisso", ma lo considerava al pari degli altri esterni sia alti che bassi, una "opzione" da utilizzare quando l'avesse ritenuto opportuno.
Buona fortuna Flo'!
Daje Roma!
Sandro