PER UN'ORA IN CAMPO
Il vantaggio giunto dopo appena 3 minuti, grazie al solito sfondamento sulla sinistra di Mkhitaryan e finalizzato da Dzeko, libero di stoppare e calciare dal limite dell'area piccola in mezzo ad un nugolo di atalantini immobili, avevano forse illuso noi "divanisti" ed i protagonisti in campo, che quella di oggi sarebbe stata una passeggiata di salute. Dopo pochi minuti, un'altra occasione capita sui piedi di Spinazzola, che calcia a rete superando Gollini in uscita, ma la palla si stampa sul palo, negando il gol dell'ex all'esterno giallorosso. Una Roma corta, determinata e decisamente in partita per tutto il primo tempo, concede poco o niente all'undici di Gasperini, il quale come annunciato alla vigilia, rinuncia volontariamente al Papu Gomez dopo i dissidi col capitano atalantino, lasciandolo a casa.
Le sostituzioni di Gasperini ad inizio ripresa cambiano di fatto anche le sorti della partita. Una in particolare, quella di Ilicic al posto di Pessina, determinante. Nel primo quarto d'ora, l'ultimo con la Roma in campo, c'è spazio per un'altra bella parata di Gollini, una l'aveva già fatta per deviare una punizione di Pellegrini nel primo tempo. Questa ancora più importante, intorno al 12' su una gran botta da fuori di Veretout. La Roma finisce qui. Le fatiche della partita giocata giovedì, sono rese ancor più evidenti dal solito stupefacente stato fisico dell'Atalanta, peraltro anche più riposata avendo giocato di mercoledì.
I CAMBI FANNO LA DIFFERENZA
Su 3 dei 4 gol atalantini c'è lo zampino di Ilicic: assist per Zapata nel primo, cross vellutato per la testa di Gosens nel secondo e dulcis in fundo uno slalom tra i birilli giallorossi, per il 4-1 finale. Sul 3-1 invece c'è la firma di Muriel, un altro subentrato, che sfrutta un retropassaggio errato di Veretout.
Dei cambi proposti da Fonseca invece, non v'è traccia nel tabellino, né sul campo: ininfluenti.
Si può discutere sul ritardo palesato dall'allenatore giallorosso, nel riconoscere le difficoltà dei suoi e porre i giusti rimedi con sostituzioni all'altezza della situazione, ma dopo aver visto all'opera gente che invece di arare il campo una volta entrata, si limita invece al compitino ed esce con la magllia ancora bella stirata, il ritardo è più che giustificato. Sarebbe giustificabile nei confronti di tali personaggi, anche un eventuale ritardo nell'erogazione dello stipendio... per dire.
CI VORREBBE UN PO' DI CULO
Al netto dei problemi di cui sopra, quello che manca a questa Roma e soprattutto al suo allenatore, è un po' di culo. Sì ho detto proprio culo, nella sua accezione descritta in un pensiero di Napoleone Bonaparte: "È bene che i generali siano intelligenti, ma se sono fortunati è molto meglio", diceva (secondo i ben informati) spesso. Quel culo che, per fare il primo esempio che mi viene in mente, hanno i cuginidinessuno ed il loro allenatore (ormai qui a Roma lo chiamano Culoncino), i quali stasera affrontano e battono un Napoli che si presenta all'Olmpico senza Mertens, Insigne ed Osimhen e in corso d'opera perde per infortunio anche Koulibaly e Lozano...
Pensa se oggi al simpatico e per niente antiromanista Gasperini fossero venuti a mancare alla vigilia della sfida: il portiere Gollini, Zapata e
Ilicic ed a metà partita fuori per infortunio (lieve) due a caso come Malinovskyi e Gosens...
Daje Roma!
Sandro