CRONACA DI UNA SCONFITTA ANNUNCIATA
Che a soli quattro giorni dalla prematura scomparsa di Maradona, quella di Napoli sarebbe stata per la Roma una sconfitta certa, in un certo senso annunciata, personalmente non avevo dubbi. Quattro giorni di commemorazioni, di ricordi, di trasmissioni e di documentari dedicati all'uomo simbolo del calcio mondiale, al quale Napoli e i napoletani sono stati, sono e saranno legati per l'eternità, non potevano non avere peso nello stadio che presto diventerà lo "Stadio Diego Armando Maradona".
Non dev'essere stato facile per i giallorossi scendere in campo dopo aver assistito per quattro giorni e fino a poche ore prima della partita a commemorazioni di ogni tipo e in ogni dove, con i maxischermi che durante il riscaldamento diffondevano video monoMaradonatematici. Non dev'essere stato semplice iniziare la partita con il minuto di raccoglimento e poi ancora fermarsi per un minuto per applaudire dopo 10' di gioco, "el Diez", il numero 10...
Un'atmosfera, una cappa pesantissima che avrebbe condizionato pure jeeg robot d'acciaio. Impossibile quindi, nella valutazione di questa sonora e dolorosa sconfitta, non tener conto di questi "fattori esterni" che hanno inciso per forza di cose sull'animo dei romanisti in campo e di conseguenza sul risultato finale.
TROPPO BRUTTA PER ESSERE VERA
Nel commentare la "partita" di questa sera, non si può non considerare il cammino della Roma che vede16 risultati utili consecutivi in campionato (13 vittorie e 3 pareggi complessivi, dopo Napoli-Roma 2-1 del 5 luglio della passata stagione) e una qualificazione ai sedicesimi di Europa League con 2 giornate d'anticipo (3 vittorie e 1 pari). Non si possono dimenticare i complimenti di tutto il mondo del calcio italiano, per il gioco fin qui espresso dalla Roma di Fonseca. Roma che oggi si trova al sesto posto (insieme a Napoli e Juventus) a -1 da Inter e Sassuolo ed a -6 dal Milan capolista... Mille le attenuanti quindi, a questa sconfitta ed alle prestazioni di tutta la squadra. Se poi, tra quelle di molti altri, trovi anche la serata no del portiere, il gioco è fatto. 4 pere e tutti a casa.
FONSECA NON CERCA GIUSTIFICAZIONI
Che il nostro allenatore sia un vero signore lo penso dal primo giorno. Onesto e leale nelle risposte, non cerca alibi, né giustificazioni (come invece fa il 90% dei suoi colleghi) alla sconfitta di oggi e intervistato a fine partita dice: "...La squadra non ha avuto il coraggio necessario per affrontare una squadra come il Napoli. È una storia semplice: il Napoli ha meritato e noi non abbiamo fatto niente per ottenere un altro risultato". "Per tutti noi che amiamo il calcio, e abbiamo visto Maradona, era certamente un giorno diverso, ma quando inizia la partita dobbiamo pensare solo a quella. Questa questione non ha influenzato la gara”. Ma come si fa a non apprezzare quest'uomo?
Daje Roma!
Sandro