SCUSATE IL RITARDO
Ho voluto aspettare, far scemare la rabbia, la delusione, lo sconforto, che una debacle come questa appena subita, mi ha inevitabilmente provocato nell'anima. Non sono un giornalista, un cronista, che per ruolo deve raccontare la notizia o dire la sua nell'immediato, su un fatto appena successo. Non ho tempi da rispettare, né editori, direttori o caporedattori che mi impongono velocità e soprattutto non devo battere la concorrenza. Faccio il tifoso e scrivo le mie sensazioni, le mie opinioni, raccontandole con i miei tempi senza filtro perchè mie e di nessun altro.
Di solito scrivo quello che vedo coi miei occhi e che sento con le mie orecchie, ma stavolta, prima di dire la mia qui, ho voluto prima leggere e sentire quello che altri pensano e soprattutto dicono attraverso tutte le diverse forme di comunicazione: stampa, media e social. Pareri diversi, a volte simili, più spesso discordi. Ci si divide sugli errori, sul colpevole di questa sconfitta, su cosa si è sbagliato in campo, sulle soluzioni che bisognava trovare.
Evito commenti sugli autori delle esternazioni, professionisti dell'informazione o semplici tifosi e sulle forme di comunicazione da loro scelte. Opinioni altrui che pur rispettandole tutte, resto della mia, maturata nel corso della partita e confermata anche dopo la fine.
I FATTI
Premessa la grande differenza di valori in campo, ovviamente a favore degli inglesi, che già alla vigilia avevamo tutti sottolineato, la Roma perde per infortunio dopo 3 minuti una pedina fondamentale del suo centrocampo: Veretout. Al suo posto entra un Villar che non sembra essere più quello ammirato fino a qualche settimana fa e comunque, per caratteristiche, non esattamente la copia del francese. Nonostante l'ennesima mazzata di questa stagione disgraziata, l'approccio in campo della Roma non è dei peggiori. Non si scompone al vantaggio dei padroni di casa arrivato dopo appena nove minuti e recupera quasi subito con Pellegrini, su rigore concesso per un netto fallo di mano di Pogba. Poco più di 10 minuti dopo, altra mazzata: infortunio alla spalla per Pau Lopez costretto ad uscire anche lui. In porta va Mirante. La Roma non demorde e poco oltre la mezzora, grazie ad una combinazione perfetta tra Spinazzola, Mkhitaryan e Pellegrini, arriva al gol con Dzeko. Un vantaggio che però costa la terza uscita dal campo per infortunio. Stavolta è Spinazzola a dover abbandonare la partita, al suo posto Bruno Peres.
Si arriva al riposo in vantaggio, col record di Europa League di 3 infortuni nei primi 45' e peggio ancora, senza possibilità di ulteriori cambi in corso d'opera, avendo già esaurito i 3 slot disponibili.
La ripresa inizia male, con la Roma ingenuamente sbilanciata in avanti
e colpita dal contropiede inglese che porta al pareggio di Cavani. Meno di un quarto d'ora e un errore di Mirante che respinge sui piedi di Cavani il tiro non irresistibile di Wan-Bissaka, costa il 3-2. Meno di dieci minuti e a salire alla ribalta è l'ennesimo pupazzetto in maglia celeste mandato dall'Uefa a dirigere la Roma: lo spagnolo Del Cerro Grande, che si inventa letteralmente un rigore su Cavani. Rigore che anche Solskjaer giudicherà ridicolo a fine partita, queste le sue parole: “The ball had gone really and I’d have been disappointed if that had been given against us.”. Bruno Fernandes lo realizza portando a quattro le reti inglesi. È qui, dopo questo ennesimo episodio negativo, che la Roma si spegne. Della sua stanchezza fisica e soprattutto mentale, oltre che della demoralizzazione per l'ennesimo torto arbitrale subito, approfittano gli inglesi che vanno a segno con Pogba, il quale sfrutta il liscio di testa di Smalling e sempre di testa, supera un non proprio incolpevole Mirante.
Lo stesso Mirante ci toglie (spero) tutti i dubbi sulla sua affidabilità all'86', quando non riesce ad opporsi ad un tiro non proprio irresistibile di Greenwood. 6-2 e arrivederci Roma!
IO STO CON FONSECA
Sono fioccate da parte di addetti ai lavori, opinionisti, cronisti, semplici tifosi e casalinghe annoiate, le critiche e i consigli sulla tattica che l'allenatore avrebbe dovuto
utilizzare nella ripresa. Sfido chiunque, degli allenatori sul campo e di quelli da tastiera, con una rosa a disposizione non esattamente così ampia, a rinunciare a tre pedine FONDAMENTALI dopo poco più di mezzora e fronteggiare una corazzata cistruita a suon di centinaia di milioni, come quella di Manchester.
L'errore è stato (forse) il pensare di giocare il secondo tempo così come si era giocato il primo. Errore di valutazione, perchè questo Villar non vale Veretout, Mirante non vale Pau Lopez e Bruno Peres non vale Spinazzola. L'eventuale sostituzione di Diawara poi, "che non stava in piedi" (così dirà Bruno Fernandez, nell'intervista di fine partita, parlando anche di Roma sfortunata), non si è potuta fare e di conseguenza il centrocampo inglese si è letteralmente mangiato quello romanista, leggero e debilitato. Il gettonatissimo pullman davanti alla porta, o l'arretramento della squadra a difesa della propria area, non potevano essere a mio avviso tattiche possibili con questo "materiale umano" a disposizione. Una squadra costruita e abituata a produrre gioco e non a distruggerlo, avrebbe avuto probabilmente le stesse se non superiori difficoltà a portare a casa un risultato positivo oggi. Personalmente quindi, non accollo il peso di questa brutta debacle solo all'allenatore, ma divido in parti uguali le colpe di questa sconfitta tra: infortuni, arbitro e Mirante. Odio Manchester!
Daje Roma!
Sandro