UNA ROMA PERFETTA
Una Roma perfetta domina la partita e regola la pratica Shakhtar con un perentorio 3-0, mettendo una seria ipoteca sul passaggio del turno. Fonseca indovina tutto, contro un'avversaria che conosceva molto bene, avendola allenata nei tre anni precedenti il suo arrivo a Roma. In campo, un Pellegrini sontuoso ha illuminato la scena, rompendo gli equilibri con un gol bellissimo e deliziando la platea, purtroppo solo televisiva, con una serie di giocate sopraffine. A segno anche El Shaarawy al primo gol dal suo ritorno in giallorosso, così come Mancini, ancora lui, che con quello di oggi arriva a cinque gol in questa stagione.
LA VITTORIA DEL GRUPPO
L'ha vinta Fonseca che non ha sbagliato una virgola nella preparazione della gara e nell'affrontare un'avversaria che conosceva bene. Lui si che la conosceva, non i cazzari che storcevano il naso vedendo la formazione iniziale priva di quelli che loro, dall'alto del loro trespolo, avevano previsto.
L'ha vinta Pellegrini con una prova stratosferica, fatta di assist, di giocate illuminanti, di corsa, di recuperi da giocatore universale e coronata dal gol che ha spezzato gli equilibri.
L'ha vinta Cristante, schierato ancora una volta al centro della difesa e in corso d'opera spostato a centrocampo, dimostrando ancora una volta di saper interpretare meglio di chiunque, i compiti che l'allenatore gli assegna e chiarendo (forse... chissà) ai tuttologi e ai tastieristi compulsivi, per quale motivo ogni allenatore che può disporne, lo vuole sempre in campo.
L'ha vinta Mancini, che oltre a segnare il terzo gol, annulla il suo diretto avversario e chiunque capiti nel suo raggio d'azione, restando in campo nonostante un fastidio muscolare, che Manolas al posto suo... vabbè lasciam perdere.
L'ha vinta Pau Lopez, che nelle due o tre occasioni concesse allo Shakhtar, si è fatto trovare pronto e insuperabile.
Ma questa partita l'ha vinta il gruppo che l'allenatore ha creato nel tempo, con pazienza e soprattutto con fermezza, senza guardare in faccia nessuno e pensando solo al bene della squadra, non di certo a quello del singolo, o peggio ancora al suo personale, come qualche maiale microfonato e qualche pennivendolo ha insinuato. Ha vinto la Roma tutta, con una prova di abnegazione, classe e sacrificio, ridicolizzando la squadra che nel suo girone di Champions League aveva battuto andata e ritorno il Real Madrid e pareggiato entrambe le volte con l'inter che in Italia sta vincendo il campionato...
MA NON È ANCORA FINITA
La Roma vince il primo round e sulla carta ipoteca la qualificazione ai quarti di finale, ma perde oltre a Veretout già fuori causa da Fiorentina-Roma, anche Mkhitaryan, l'altro "indispensabile" di questa squadra, il quale si ferma dopo mezzora per un risentimento muscolare al polpaccio. Due assenze importanti, le quali sommate alla stanchezza che sembra affiorare in molti dei titolari, renderanno la trasferta al gelo di Kiev, ancor più proibitiva. Da sottolineare anche il fatto che non si giocherà a porte chiuse come stasera al'Olimpico, ma con la presenza del pubblico, ovviamente tutto di parte.
Daje Roma!
Sandro