Romamor - Campionato Serie A 2021-2022 - Roma-Milan - Analisi e commento della partita

SE PARLO, DOMENICA NON SONO IN PANCHINA
Le parole di Mourinho a fine partita la dicono lunga su questo Roma-Milan.

Ancora Maresca!
Parlando di lui, il pensiero va inevitabilmente a quel Roma-Sassuolo dell'anno passato, dove Maresca di Napoli fece di tutto per influire sul risultato, danneggiando in maniera che oserei definire scientifica la Roma, in 10 uomini e senza allenatore per 50 minuti. Lo stesso Maresca arbitro quest'anno di Verona-Roma, con Simeone che dopo un quarto d'ora di gioco affonda i tacchetti sul ginocchio di Veretout. Un fallo che poteva costargli l'espulsione diretta e che invece costa il giallo al francese della Roma per proteste...

Che non sarebbe stata una serata tranquilla, si è capito da un'ammonizione dopo appena 7 minuti comminata a Zaniolo che protestava GIUSTAMENTE con il guardalinee per una rimessa in zona d'attacco invertita in favore del Milan. Interruzioni continue, fischietto sempre in bocca per sanzionare sempre e solo da una parte, in un mix di superbia, incompetenza e narcisismo, facevano presagire una partita che per i giallorossi sarebbe stata difficile da giocare, perchè già indirizzata. I primi 45' si chiudono con occasioni da entrambe le parti, ma con i due portieri che non hanno fatto una parata una e col Milan in vantaggio grazie al gol su punizione di Ibrahimovic.

L'ammonizione allo svedese che dopo il suo gol provocava irridendola la curva sud, è solo guazza per i babbei che credono ancora nell'imparzialità e negli "errori da entrambe le parti". Il (QUASI) massimo, l'arbitro della sezione di Napoli lo raggiunge quando ad inizio ripresa "vede" un fallo di Ibanez su Ibrahimovic e indica con grande sicurezza il dischetto tra le proteste di tutta la Roma. Richiamato dal VAR, che evidentemente voleva fargli notare l'inesistenza del fallo, l'ineffabile Maresca di Napoli non cambiava idea confermando la sua decisione: rigore! Kessie realizza lo 0-2.

Dopo la sicurezza del doppio vantaggio milanista, Maresca può finalmente invertire la tendenza mostrata nella prima ora di gioco e inizia a fischiare anche nell'altra direzione. La guazza stavolta è rappresentata da una serie di cartellini mostrati ai milanisti, che comprendono addirittura un rosso per Hernandez. Il vantaggio numerico favorisce il gioco della Roma che si riversa nella metà campo rossonera, provando a sfondare. Le occasioni fioccano, ma la palla non vuole entrare. Mourinho le prova tutte mettendo in campo solo attaccanti e al 93' finalmente El Shaarawy trova il buco e accorcia le distanze. Mancano ancora 3 minuti, la Roma insiste, vuole il pari.

Dicevamo del "QUASI" massimo raggiunto da Maresca di Napoli (giusto sempre, parlando di arbitri, ribadirne la provenienza) col rigore concesso al Milan in barba alla chiamata del var.

Il massimo, il vero apice dell'incapacità, dell'inadeguatezza e della schifezza, Maresca lo raggiunge all'ultimo dei minuti di recupero, quando non vede (assistito INdegnamente anche dalla sala var), un rigore sacrosanto per fallo di Kjaer su Pellegrini, identico in tutto e per tutto a quello concesso (dal VAR) alla juventus domenica scorsa, quando al 90' Dumfries (Inter) in un intervento scomposto, arrivava in ritardo su Alex Sandro (Juve) calciandogli il piede.

La partita finisce qui, col Milan vincente tra le proteste giallorosse all'indirizzo del più inadeguato tra gli inadeguati, che non si placano, continuano anche nelle interviste del dopo partita e, si spera, anche nelle stanze di Trigoria. La mia speranza è quella di non vederlo più arbitrare o (almeno) di non vedere più la sua faccia arbitrare la Roma.

DAMMI IL MIO E POI PARLIAMO DI GIOCO E DI CALCIO
Le partite, checché ne dicano i giochisti, i tifosi 2.0, i sapientoni e gli esperti del nulla, specie tra squadre di spessore si risolvono negli episodi. Un errore del portiere, del difensore, una giocata dell'attaccante, un tiro della domenica... insomma, un episodio può significare vincere o perdere la partita. Episodi che da queste parti però, oggi è l'ultimo caso, riguardano più errori arbitrali che altro.

Episodi sono anche quelli legati alle altre sconfitte patite quest'anno dalla Roma. Di Verona, con la possibilità di giocare la partita in superiorità numerica per 70 minuti, abbiamo detto. Poi c'è il DERBY, arbitro Guida (della provincia di Napoli anche lui, guarda a volte il caso...), con il rigore negato a Zaniolo (con il secondo gol laziale che non ci sarebbe stato) e l'espulsione mancata di Leiva per fallo su Mkhitaryan. Poi c'è la JUVE a torino con il portafortuna (per loro) Orsato, con gol vittoria irregolare di Cuadrado e gol di Abraham trasformato non si sa come in rigore parato da Szczesny, ma comunque da ribattere per uomini in area.

Tre sconfitte, prima di questa, tutte arrivate secondo qualcuno per la carenza di qualità nei giocatori e di gioco mostrata dalla Roma, teoria ribadita da più parti anche oggi alla luce di questo 1-2. Ma se invece di parlare di gioco e di interpreti ci si soffermasse prima sugli episodi decisivi che dimostrano altro, faremmo (fareste) così male?

La legge non scritta che la Roma per vincere una partita debba per forza STRAvincerla, fa incazzare solo me?

Daje Roma!
Sandro