Romamor - Campionato Serie A 2021-2022 - Roma-Salernitana

IN FACCIA AI MALIGNI... VINCE LA ROMA!
Contro l'ultima in classifica, questa Salernitana che possiamo tranquillamente considerare già in serie B, la Roma fatica e riesce solo nei minuti finali, prima con Carles Perez e poi con Smalling, a ribaltare il gol di Radovanovic che sapeva di beffa. Una beffa che stava per consumarsi con la complicità del solito arbitro a metà tra lo scarso e il ridicolo, che l'AIA ci manda.

Dopo la sua performance di oggi all'Olimpico, i romanisti ricorderanno nelle preghiere serali anche il sig. Volpi di Arezzo: rigori negati (Mkhitaryan), rigori dati e poi tolti dal VAR (Felix), ammonizioni evitate ai campani e puntualmente comminate ai giallorossi, ammonizioni inventate (Abraham, che entra in diffida) e tante altre decisioni alquanto discutibili.

Dal 22' poi, minuto del vantaggio salernitano, fino al pareggio di Perez (minuto 81), la Roma ha dovuto fare i conti con la perdita di tempo sistematica e con gli svenimenti messi in scena dai membri della compagine avversaria. Nulla di illecito, né di nuovo, per carità. Ognuno mette in campo quello che può per vincere, rendendo questo sport diverso da tutti gli altri dove in genere il più forte vince e il più debole perde.

Quello che stride un po', sono le "esternazioni" a fine partita Di Walter Sabatini, oggi diesse della Salernitana, il quale dopo aver raccontato in settimana il suo amore per i colori giallorossi, oggi forse "costretto" a rettificare o quantomeno cambiare il soggetto della sua "insana gelosia", urla ai microfoni il suo disappunto "...assisto a delle cose ignobili dal punto di vista calcistico e sportivo. Quello che succede in campo quando si viene a giocare a Roma è davvero inaccettabile..."
Da oggi sarà sicuramente un po' meno apprezzato a Roma, ma sicuramente più amato a Salerno... in fondo è lì che a fine mese gli pagano lo stipendio.

Quello che invece questa vittoria evidenzia ancora una volta, è il carattere di una squadra che fino all'ultimo secondo, magari non vince, ma non molla e resta sempre in partita. Dopo anni vissuti ad ammirare le performance di quelle che più di una volta ho definito "bambole gonfiabili" o "indossatori per caso" di maglia giallorossa, finalmente posso dire di tifare per una squadra che smette di giocare solamente dopo il triplice fischio dell'arbitro e non dopo un gol preso.

I meriti di questo cambiamento, di questa inversione di tendenza, di questo carattere messo in mostra dalla squadra, checché ne dicano i suoi (poveri idioti) detrattori, mi dispiace per loro, ma sono tutti di Josè Mourinho. L'uomo della svolta, quello che oggi ha portato oltre 64000 spettatori allo stadio, nonostante l'avversaria di terza fascia.

Daje Roma!
Sandro