Romamor - Campionato Serie A 2022-2023 - Empoli-Roma - Analisi e commento della partita

TRE PUNTI SOFFERTI
Roma alla quarta in trasferta sulle 6 partite giocate finora in campionato, scende in campo stasera in questo posticipo del lunedì, senza poter contare, tra "titolari" e alternative, sull'apporto di: WIJNALDUM, DARBOE, KARSDORP, KUMBULLA, ZALEWSKI, EL SHAARAWY e ZANIOLO (quest'ultimo in panchina oggi). Giusto ricordarlo ai tastieristi compulsivi, ai maiali col microfono e agli scoreggioni mediatici in genere, sempre pronti alla critica preventiva, quella che non tiene conto delle attenuanti che anche oggi a questa squadra andrebbero riconosciute.

Soffre, ma vince. Questo in sostanza emerge dalla partita di oggi. Tre punti importantissimi che ci permettono di raggiungere l'Udinese a 13 punti, appena uno sotto le tre in testa al campionato: Napoli, Atalanta e Milan. Brutta sporca e cattiva (ma neanche tanto) la Roma vista stasera al cospetto della squadra allenata da Zanetti, la quale gioca sì un buonissimo calcio, ma deve inchinarsi alla maggior classe dell'undici giallorosso, supportato anche oggi da oltre 4000 tifosi giunti dalla Capitale. Onore a loro innanzitutto, ma anche agli undici più quattro scesi in campo.

Due gol dove Dybala, sempre più stella di prima grandezza in questa Roma, mette lo zampino. Il primo lo segna direttamente lui, riprendendo la respinta della difesa empolese e disegnando col suo sinistro magico una parabola imprendibile che si insacca all'incrocio dei pali; il secondo lo fa segnare ad Abraham, mettendogli sul piede il gol del secondo e definitivo vantaggio giallorosso. La coppia inizia a funzionare bene.

C'era spazio anche per il terzo sigillo giallorosso, grazie al rigore conquistato dal sempre più convincente Ibanez. Sul dischetto va il Capitano Lorenzo Pellegrini, già sfortunatissimo nel primo tempo con una giocata meravigliosa in area empolese che avrebbe meritato il gol. La sua sfortuna purtroppo prosegue e il rigore calciato in maniera imparabile, finisce sulla traversa tra le imprecazioni a vario titolo e vario indirizzo di tutto il mondo giallorosso.

Unico rammarico, che ci costa la sofferenza di cui sopra, è rappresentato dal fatto che anche oggi la Roma ha creato in totale 11 palle-gol, riuscendo a finalizzarne solo due. Quando e soprattutto se, quelli lì davanti invertiranno questa tendenza, saranno le altre a dover soffrire. A dire il vero, di rammarico almeno per chi scrive, ce ne sarebbe anche un altro. Quello di continuare a leggere e sentire lamentele e soprattutto consigli tecnico-tattici all'allenatore più vincente e più titolato di questa serie A, che continua a schierare la coppia di centrocampo Matic-Cristante, a dispetto delle critiche e dei consigli di cui sopra da parte dei vari allenatori da divano e tastiera.
In sostanza, secondo i suddetti esperti del nulla, Mourinho che vede e può valutare tutti i giorni in allenamento le alternative a centrocampo (Bove e Camara), pur di mantenere il punto si comporterebbe alla stregua di quel famoso marito che si taglia le palle per far dispetto alla moglie. Ma fatemi il piacere.

ROSSO DI SERA...
Momento più bello, oltre ovviamente quelli che ci hanno regalato le due perle di Dybala e Abraham, è stato quello dell'espulsione dell'ex laziese AkkaPakkapro (cit. Lotito). Già ammonito, il "Tonali ivoriano" (così lo chiamava un social-cazzaro laziese su facebook), già ammonito da qualche minuto, entra in maniera scomposta e pericolosa su Smalling.
Fallo da sanzionare (almeno) col secondo giallo, ma l'arbitro non vede, non sente e non parla. C'è voluto l'intervento del VAR per richiamare l'attenzione di Marinelli, il quale una volta visto al monitor quanto in campo gli era "sfuggito", non ha potuto fare a meno di estrarre il cartelino rosso e mandare fuori l'ex laziese.

Saremo forse beceri da queste parti, ma è sempre bello vederli andar via a testa bassa e soprattutto da sconfitti, anche da ex. AkkaPakkapro uno de noi!

Daje Roma!
Sandro