VINCE TAMMY, VINCE LA ROMA!
Un profetico Tiago Pinto nel pre-partita ipotizzava: "Sono certo che Tammy sarà il capocannoniere della squadra a fine stagione". Una frase che avrà fatto sorridere sicuramente gli scoreggioni by social e quelli del vomitevole circo mediatico romano che da inizio stagione non fanno altro che deridere, criticare e insultare il centravanti inglese che ancora non riesce ad essere incisivo e determinante come nella sua prima stagione in giallorosso.
Vince la Roma senza brillare più di tanto, ma vince. Quello doveva fare e quello ha fatto, con due gol nei quali c'è sempre lo zampino di Tammy. Il primo, con uno stacco imperioso per impattare la perfetta pennellata di Pellegrini su punizione; il secondo, provocando l'autogol di Hoskonen che nel tentativo di anticipare il centravanti giallorosso, infilava l'incolpevole Hazard.
Stasera la prova di Abraham che non segnava da tanto, troppo tempo, è stata assolutamente convincente, quasi da meritare il titolo di migliore in campo. Oltre al gol di testa, l'inglese ha giocato una gran partita condita da sprazzi di classe e tanto sacrificio. Un primo passo per tornare ad essere il Tammy che conosciamo e che non abbiamo mai smesso di amare... noi.
MEZZA SQUADRA OUT
Roma sempre in emergenza a causa delle assenze, quella che stasera scende (e vince) su un altro campo "di plastica", che l'UEFA omologa come idoneo per giocare a calcio, ma dove invece come sottolinea Mourinho nella conferenza stampa pre-partita, si pratica "un altro sport". Contro un'avversaria magari non proprio eccelsa nella qualità degli interpreti, ma decisamente molto ben organizzata e che all'andata ci ha messo in difficoltà almeno per i primi 45' (fino all'ingresso di Dybala), Mourinho è costretto a varare l'ennesima formazione inedita, giusto ribadirlo ai "distratti".
Giusto anche ricordare a quelli che "la Roma in Finlandia doveva vincere per forza", innanzitutto che il risultato oggi era ininfluente ai fini della classifica e del passaggio ai sedicesimi, il Betis ha infatti vinto la sfida col Ludogorets e la qualificazione ce la saremmo in ogni caso dovuta giocare (anche perdendo oggi), giovedì prossimo all'Olimpico coi bulgari; vincere "per forza" poi, se affermato in virtù del blasone e della rispettiva qualità dei titolari, stasera sarebbe stato complicato per qualunque dream team, se costretto a rinunciare a metà dei suoi giocatori migliori, schierare riserve (peraltro anche fuori ruolo) e ragazzi della primavera.
C'È LORENZO. IL CAPITANO.
Paulo Dybala stasera non c'è e non può incidere come all'andata. Paulo non c'è, ma c'è Lorenzo. In una partita come al solito giocata al servizio della squadra, Pellegrini entra nello score delle occasioni, calciando due corner che potevano valere il gol e una punizione che il gol l'ha portato.
Sul primo corner, testa di Cristante che colpisce la traversa, mischione, palo di Vina e palla che alla fine va fuori; sul secondo, testa e gol poi annullato a Cristante per un fuorigioco di Volpato; sulla punizione, palla che cade perfetta sulla testa di Abraham e che vale il vantaggio giallorosso.
Non era in perfette condizioni fisiche e a rischio esclusione stasera, ce lo dicono da settimane, ma lui è il Capitano di questa Roma e anche stasera per la Roma è voluto scendere in campo.
Daje Roma!
Sandro