Romamor - Campionato Serie A 2023-2024 - Juventus-Roma 1-0

NON C'ERANO DUBBI
Che l'ultima dell'anno per noi sarebbe stata oltremodo "difficile", chiunque sapesse come vanno le cose in Italia, l'aveva capito da ieri. Il vantaggio dell'Inter con Arnautovic, viziato da un evidente fallo di Bisseck su Strootman, ma giudicato regolare dall'arbitro Doveri e dal var Irrati, è stato il campanello d'allarme. Fortuna ha voluto che il Genoa abbia poi pareggiato la partita, ma quell'avvisaglia, quel segnale, quella sorta di avvertimento, potevano far presagire una pronta risposta all'Allianz Stadium, la casa della Juventus, diretta concorrente dei nerazzurri.

LA PARTITA
Giocata alla pari da entrambe le squadre e decisa dagli episodi, più che dai meriti delle contendenti. Al palo colpito da Cristante (dopo 4 minuti) e a quello sfiorato da Dybala nel primo tempo, fanno eco i tentativi di Vlahovic e Kostic salvati da Mancini e Ndicka. La Roma c'è e non veste i panni della vittima sacrificale, ma ci penseranno altri, con l'ennesima "svista" a far capitolare la squadra della Capitale d'Italia, storicamente mai "fortunata" in terra sabauda.

Il primo tempo finisce giustamente in parità, con le squadre che come suddetto si equivalgono nel gioco e nelle occasioni create. La svolta, l'episodio, arriva ad inizio ripresa con una serie di rimpalli che favoriscono l'azione bianconera, conclusa da Rabiot che supera Rui Patricio in uscita. Il dubbio in diretta che il francese fosse partito in fuorigioco viene confermato dal replay, ma non dal var, con DAZN che mostra un'elaborazione grafica del fotogramma la quale "certifica" (le virgolette non a caso) la posizione "in gioco" di Rabiot e sancisce la convalida del gol.

Gol che la squadra di Allegri capitalizza come d'abitudine "cortomuso", difendendo in 10 e chiudendo tutti gli spazi e le linee di passaggio agli attacchi giallorossi. Atteggiamento che in questo caso viene definito intelligente e pragmatico. A tal proposito mi vengono in mente almeno una trentina di occasioni nelle quali, sia gli scoreggioni dell'informazione sportiva nazionale che il "fuoco amico", giudicavano un atteggiamento pressoché identico organizzato da Mourinho, come catenaccio di bassa lega.

LA SOLITA STORIA
La storia dela Roma, in questo stadio e contro questa squadra, quella che i soloni e gli scoreggioni televisivi tentano di cancellare dalla memoria dei telespettatori italiani, racconta quasi esclusivamente di rapine a volto scoperto e di clamorosi, ma mai evidenziati, torti arbitrali. La solita storia, quella di cui sopra, che anche stasera regala il vantaggio e la vittoria ai padroni di casa, con buona pace degli scoreggioni, degli opinionisti e degli ex arbitri col prosciutto sugli occhi, che inventano regole e protocolli var ogni settimana, per giustificare gli scempi dei loro ex colleghi.

Un gol la cui regolarità convince solo juventini e commentatori del dopopartita (che magari sono la stessa cosa...), ma non convince chi mette a confronto le immagini video con le "elaborazioni grafiche" fornite in diretta da DAZN, le quali, nel confermare la decisione di Sozza e del var, alimentano i sospetti mostrando posizioni differenti, rispetto al video, delle gambe dei due giocatori (Rabiot e Ndicka). Al punto che qualcuno mette in dubbio l'onestà del var titolando: "Juve-Roma decisa da una truffa".

All'appello manca anche un rigore per una manata in faccia di Locatelli a Cristante in area di rigore bianconera, ignorata da arbitro, var e dagli ex arbitri, ora scoreggioni, del dopo partita. Manata identica a quella rifilata da Walukiewicz a Pavoletti oggi in Cagliari-Empoli e punita con il rigore. Manata identica a quella di Kristensen a Kvaratskhelia domenica scorsa in Roma-Napoli, punita con il cartelino giallo al nostro danese.

Due pesi e due misure che continuamente vediamo applicare e che ogni volta vengono commentati "ad personam", per favorire o penalizzare, a seconda del bacino di utenza o degli euro regalati...

Daje Roma!
Sandro