EUROPA LEAGUE 2023/2024 - andata ottavi di finale | |||
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QUATTRO PURE A LUI! Dal giorno del sorteggio di Nyon fino all'immediata vigilia della partita, è stato tutto un incensare il lavoro e le grandi capacità dell'ormai per tutti "genio" della panchina, anche se nemo propheta, Roberto De Zerbi. Un florilegio di complimenti al calcio espresso dalla sua squadra, capace nei pronostici degli "esperti" di cui sopra, di creare non pochi problemi alla Roma e soprattutto all'inesperto De Rossi. Con percentuali di superamento del turno che nella migliore delle previsioni, potevano essere 50 e 50... E invece, quello che si è visto in un Olimpico ancora sold out, è stato in un certo senso, l'annientamento del dezerbismo per mano di una Roma praticamente perfetta, dove tutto è funzionato (quasi) alla perfezione e guidata in maniera altrettanto impeccabile da Daniele De Rossi. Un poker di gol, esattamente come quello col quale è stata liquidata sabato scorso anche la pratica Monza, insieme al suo allenatore che come De Zerbi gode di una certa stampa. Quello che stasera è parso evidente, è la differenza di spessore e soprattutto di esperienza a certi livelli tra le due squadre. Lo ammette a fine partita De Zerbi, che sarà pure il genio calcistico che ci hanno dipinto, ma di fronte a Dybala e Lukaku pronti a sfruttare gli errori dei diretti avversari impegnati senza successo a tener alta la linea difensiva, il "bel gioco" e il 60% di possesso palla, servono a poco. Contro una squadra che annovera campioni come i due succitati e che possiamo considerare finalmente "a pieno organico", oltre che sorretta da una buona condizione fisica, non possono bastare le magie del genio, ma serve calcio vero, senza fronzoli e soprattutto servono uomini esperti, non ragazzini volenterosi. Serve una squadra "forte" come quella che DDR è convinto di avere a disposizione. Dybala, Lukaku, Cristante e Mancini, i quattro protagonisti del trionfo giallorosso, ai quali possiamo aggiungere ogni singolo elemento della rosa scesa in campo stasera, a partire da Svilar, autore di almeno due grandi parate. Perché di trionfo possiamo parlare, di esaltazione, di apoteosi giallorossa nella quale al triplice fischio ci siamo ritrovati tutti, abbracciati "anche se non ci conosciamo", a cantare "la società dei magnaccioni" come nelle più belle serate romaniste. CI RIVEDIAMO GIOVEDÌ Daje Roma! |
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