EUROPA LEAGUE 2023/2024 - semifinale di andata | |||
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TUTT'ALTRO CHE PERFETTA Sostanzialmente buono l'approccio dell'undici messo in campo da De Rossi, che spinto da uno stadio intero sembrava aver preso le misure ai neo campioni di Germania, i quali al contrario apparivano in difficoltà. Solo una sfortunata traversa colpita a portiere battuto da Lukaku, li salvava da quello che poteva essere un meritato svantaggio e magari il preludio di un qualcosa di diverso, dal punto di vista del risultato finale. Un paio di occasioni anche per l'undici di Xabi Alonso, fino a quando a dare loro una mano ci pensa Karsdorp, con un errore di quelli ai quali ci ha abituato da quando veste la maglia giallorossa e che in pratica spalanca le porte alla vittoria tedesca. Il vantaggio raggiunto, agisce positivamente sull'autostima dei tedeschi e di contro, fa piombare nel baratro quella dei giallorossi ingenui sì, ma soprattutto stanchi, perché costretti da un calendario impossibile e da una lega che tutela solo panzoni didascalici e squadre strisciate, ad affrontare ogni 3 giorni impegni proibitivi come quello di stasera. C'è una Roma prima, attenta e pericolosa e c'è una Roma dopo l'errore incredibile di Karsdorp, che di fatto dà il via al declino irreversibile dell'esterno olandese, a cui pone fine De Rossi (con colpevole ritardo), al 62'. Personalmente avrei auspicato la sostituzione dell'esterno olandese ad inizio ripresa, lasciandolo negli spogliatoi e risparmiandogli i prevedibili fischi e soprattutto il suo stupido applauso rivolto allo stadio... La sensazione (o la speranza) è che non vedremo più in campo il biondino da qui a fine stagione e se Dio vuole, nemmeno le prossime... come del resto avrebbe voluto Mourinho in tempi non sospetti. Il raddoppio tedesco, ironia della sorte, giunge nella ripresa allo stesso minuto del primo gol (28'), con Andrich che, qualche metro fuori dall'area e libero da marcatura, insacca all'incrocio dei pali. La Roma è stanca, come già detto e i cambi (tardivi) non incidono più di tanto sulla qualità della manovra. Occasioni ci sono da una parte e dall'altra. Quelle della Roma capitano sulla testa di Cristante, che con azione praticamente identica (corner di Dybala), non riesce a replicare il gol di Udine; sui piedi di Azmoun, che lanciato a rete da un preciso assist di Pellegrini, anzichè sparargli contro un missile, si limita a passare la palla al portiere; ma la più grossa capita all'ultimo minuto di recupero sulla testa del neoentrato Abraham, che da due passi mette incredibilmente alto il pallone che poteva dimezzare lo svantaggio e permetterci di pensare al ritorno con qualche chance in più. E ADESSO? Daje Roma! |
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