CAMPIONATO SERIE A 2024/2025 - 37a giornata
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Roma-Milan 3-1

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COM'ERA GIUSTO CHE ANDASSE
Era la sua serata, quella di Sir Claudio Ranieri alla sua ultima panchina all'Olimpico. Ci dispiace per gli altri (non per Conceiçao), ma non poteva andare diversamente. Questa serata non poteva non finire in un tripudio giallorosso. Uno stadio intero e tutti i giallorossi in campo, hanno lavorato uniti per la vittoria e per rendere omaggio, ognuno secondo i suoi compiti e le sue attitudini, all'allenatore che ha portato la Roma dalla zona retrocessione di novembre, all'Europa di maggio. E domenica sapremo quale Europa.

UN GRANDE CONDOTTIERO, UN ROMANISTA VERO, recita lo striscione ai piedi della curva sud e della scenografia a lui dedicata. Parole che agli occhi di chi non "pratica" o di chi del suo cinismo deve fare sempre sfoggio per non sembrare troppo avvezzo ai sentimentalismi, possono sembrare di circostanza, ma che invece descrivono in modo perfetto l'uomo che ha guidato la sua Roma portandola ad essere nel 2025, la squadra migliore della serie A, con una sequenza di risultati (14 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta) migliori perfino delle due (Napoli e Inter) che si stanno contendendo lo scudetto. Altro che "minestraro", come una certa banda di idioti che scrive o parla in radio e in TV, lo accoglieva definendolo così a suo tempo, con la complicità dei soliti social-cazzari. Gli stessi ai quali mi piace ricordare che questi risultati sono stati ottenuti da Claudio Ranieri anche senza poter contare su un Campione come Paulo Dybala.

Grazie di cuore è quello che ogni tifoso romanista deve dire a quest'uomo, per averci permesso di tornare ad essere orgogliosi di una squadra che prima del suo arrivo ci suscitava ben altre sensazioni. Un grazie di cuore all'uomo, prima che all'allenatore. All'uomo romano e romanista che quel giorno, permettete l'autocitazione, ho definito nel mio commento: "L'UOMO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO", dopo i disastri creati con le precedenti scelte societarie: esonero di De Rossi e ingaggio di Juric.

Ma non è ancora finita, come ha detto lui nei suoi ringraziamenti all'Olimpico nel dopo partita. Manca l'ultimo step. Quello che deciderà quale competizione europea ci vedrà impegnati il prossimo anno. Al momento siamo al quinto posto, ad un punto dal "brand da tutelare" che ci precede e che anche oggi contro l'udinese è stato ben tutelato, non annullando il gol del vantaggio al 61' di Nico Gonzalez, viziato dal fallo dello stesso.

Siamo un punto davanti a quelli col nome della regione che oggi, pareggiando a Milano, hanno forse tolto lo scudetto ai loro gemellati, vendicando (dicono loro) lo storico e umiliante 0-6 (fra gemellati nun se fa) rimediato nella partita di andata. Loro oggi sono in Conference League, una competizione fino a ieri da quelle parti considerata un sorta di moderna Intertoto, ma che se dovessero parteciparvi loro diverrebbe magicamente una semi-Champions League. Conseguenze del disagio mentale...

LA PARTITA
Poco da dire. 3-1 e tutti a casa! Se in campo è scesa una squadra (la Roma) e 11 solisti (il Milan), non poteva andare diversamente. La sblocca Mancini alla prima occasione dopo appena 3 minuti, ma si va al riposo sul pari nonostante la superiorità numerica, per una disattenzione difensiva che permette a Joao Felix (uno che ha segnato solo due gol finora, entrambi alla Roma) di pareggiare.

Superiorità numerica dal 21' grazie al var che (stranamente) oggi vede una gomitata di Gimenez a Mancini e costringe Piccinini ad andare al monitor. Visto tutto, il rosso per condotta violenta all'attaccante milanista che con Mancini sembra avere problemi di adattamento dai tempi del Feyenoord, è automatico.

Dopo il pari, nella ripresa a rimettere le cose a posto ci pensa Paredes che corre a prendersi l'abbraccio della sud, dopo aver confabulato con Soulé prima di calciare la punizione vincente che sorprende Maignan e una barriera non esattamente "funzionale".

Il sigillo finale lo mette Cristante, il quale conclude un'azione splendida raccogliendo fuori area la respinta del portiere milanista sul tap-in di El Shaarawy, fulminandolo con un destro che si insacca a fil di palo. Tutto questo, dopo aver visto un immenso Svilar salvare su Leao quello che sarebbe stato il più ingiusto dei pareggi.

Vince la Roma e l'ex laziale Conceiçao protesta fino a farsi cacciare via a partita quasi finita, con labiali prontamente ripresi e commentati (non da tutti) nel dopo partita. L'avrà fatto per evitare le contestazioni a San Siro domenica prossima? Chissà... ma anche chissenefrega!

IL VAR E LA TUTELA DEL BRAND
Con questa vittoria la Roma oggi è in Europa League e come dicono quelli bravi: "padrona del suo destino". Vincendo domenica prossima la posizione sarebbe garantita. Per arrivare in zona Champions invece, oltre a fare il nostro domenica vincendo a Torino, dobbiamo sperare che il Venezia in lotta per la salvezza, fermi il brand Juventus. Basterebbe (alla Roma, non al Venezia) anche solo un pari. Magari il dio Eupalla per una volta potrebbe guardare dalla nostra parte, che ne sai...

Confidiamo nella divinità immaginata da Gianni Brera quindi, perché se dovessimo fare affidamento sugli uomini col fischietto e su quelli davanti ai loro monitor in sala var, nonché su quelli che ci prendono per il culo in giacca e cravatta spiegandoci in TV le loro professionalità e buonafede, perderemmo tempo, certezze e rispetto per noi stessi.

Le continue ammissioni di chi ogni volta deve dare interpretazioni alla parziale e iniqua applicazione del famigerato "protocollo var" di cui, a distanza di 8 anni dalla sua introduzione in serie A (stagione 2017-18), nessuno ha ancora capito bene quali siano le regole d'ingaggio, dato che ci vengono spiegate ogni volta in maniera diversa a seconda delle maglie coinvolte, farebbero capire anche al tifoso laziale medio (notoriamente non proprio intelligente) che la discrezionalità umana (non ho detto mafia) sia ancora l'ago della bilancia. Ergo: confidiamo in Eupalla!

Daje Roma!
Sandro



 
  • ROMA: Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Angelino, Cristante, Paredes (77’ Gourna-Douath), Kone; Soule (77’ Rensch), Shomurodov (84’ Baldanzi), Saelemaekers (84’ El Shaarawy).
    A disposizione: De Marzi, Gollini, Saud, Hummels, Nelsson, Salah, Pisilli, Sangare.
    Allenatore: Ranieri



  • MILAN: Maignan; Tomori, Gabbia (84’ Sottil), Pavlovic; Musah, Loftus-Cheek (66’ Fofana), Reijnders, Jimenez (66’ Jovic); Pulisic (90’ Terracciano), Joao Felix (66’ Leao); Gimenez.
    A disposizione: Sportiello, Torriani, Thiaw, Florenzi, Emerson Royal, Abraham, Camarda.
    Allenatore: Conceiçao.

  • Arbitro: Piccinini
  • Ammoniti: MANCINI, CRISTANTE, CELIK, Jimenez, Tomori.
  • Espulsi: 21' Gimenez (condotta violenta) - 93' Conceiçao (proteste)
  • I GOL:
      3' P.T.: MANCINI
    39' P.T.:
    Joao Felix
    13' S.T.: DOVBYK
    42' S.T.: CRISTANTE


RISULTATI DELLA GIORNATA:
17.05.2025
GENOA-ATALANTA 2-3

18.05.2025
CAGLIARI-VENEZIA 3-0
FIORENTINA-BOLOGNA 3-2
INTER-LAZIO 2-2
JUVENTUS-UDINESE 2-0
LECCE-TORINO 1-0
MONZA-EMPOLI 1-3
PARMA-NAPOLI 0-0
ROMA-MILAN 3-1
VERONA-COMO 1-1